Panda, orso bruno, zecche e moscerini. La campagna elettorale si accende e Matteo Salvini passa dai "bacioni" allo "zoo" per replicare a chi lo contesta a suon di minacce intimidatorie.
A Catanzaro, venerdì pomeriggio, ricorda l'Adnkronos, ha definito 'moscerini rossi' quelli che hanno seguito i suoi 25 minuti di comizio solo per fischiarlo e sbeffeggiarlo. "Sento delle zanzare sento dei moscerini rossi, andate a trovare Oliviero che vi fate compagnia", ha detto il leader della Lega. Indubbiamente nulla di così offensivo se paragonato ai vari "Salvini muori" che ultimamente si leggono sui muri delle grandi città. No, la comunicazione salviniana non contempla degli insulti così gratuiti ma delle repliche più colorite. Lo scorso 5 maggio, per esempio, Salvini ha promesso per Scandicci "un museo per proteggere panda e comunisti, due specie in via di estinzione, simpatici entrambi, uno bianco e l'altro rosso". Una simile espressione l'aveva già usata il 26 aprile a Caltanissetta quando, rivolto a chi lo fischiava, disse: "Uno che crede nel comunismo nel 2019 va abbracciato come un panda". A Perugia citò un altro animale: "Voi comunisti ci state simpatici, siete una specie protetta come l'orso bruno".
608px;"> Ultimamente, invece, Salvini sta puntando il dito contro le "zecche comuniste". Gli studenti dei collettivi di Bologna, per il leader della Lega"sono zecche per le quali ci vuole l'insetticida, come per i topi ci vuole il topicida".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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