Prima la lite furibonda tra Massimo D'Alema e Matteo Renzi, adesso la frecciata di Rosy Bindi. Nel Pd la tensione è altissima. E ad alimentarla ci pensa anche l'eterna rivale del premier che, in una intervista al Corriere della Sera, annuncia: "Se non fermiamo questa riforma elettorale e costituzionale, l'evoluzione più probabile è la mutazione genetica del Pd in partito della nazione. E, inevitabilmente, nascerà una nuova forza a sinistra".
Il riferimento è a quel movimento - al momento fatto di parole - capeggiato da Maurizio Landini. Movimento al quale la Bindi prenderà parte. "Credo sia sincero quando dice che non vuole fare un partito. Il 28 andrò a Roma, alla sua manifestazione su lavoro e democrazia. C'è una parte del Paese che non si sente rappresentata né dal Pd né dal governo".
Insomma, la Bindi all'opposizione del partito e del governo? "Non ho mai votato contro, ma non mi dispiace essere definita così (all'opposizione, ndr)".
All'interno del Pd c'è chi non teme minimamente la formazione di questo eventuale nuovo soggetto
a sinistra del Pd. "Landini è in polemica con la Cgil. La Cgil con Landini. Cuperlo con D’Alema...Un’alleanza con Bersani, Bindi e D’Alema? Devono capire che hanno fatto il loro tempo", ha dichiarato Deborah Serracchiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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