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Boldrini sulle barricate: "Orban-Salvini? Asse anti-italiano"

In un'intervista ad Avvenire, l'ex presidente della Camera si scaglia di nuovo contro Salvini reo di portare avanti un'alleanza con il primo ministro ungherese Orban: "Il nuovo slogan di Matteo? 'Prima gli ungheresi'"

Boldrini sulle barricate: "Orban-Salvini? Asse anti-italiano"

"Orban è portatore di una visione illiberale e anti-italiana. La lunga storia democratica dell'Italia non consente di avere un interlocutore così". Così la ex presidente della Camera, Laura Boldrini, sull'imminente incontro a Milano tra Viktor Orban e Matteo Salvini. Oltre a mettere nel mirino l'azione politica della Lega, l'esponente di Leu rilancia la prospettiva di una "lista unica di centrosinistra, senza simboli di partito" da presentare alle prossime elezioni per il rinnovo del parlamento europeo.

Laura Boldrini affila le armi. Parlando con Avvenire, l'ex presidente della Camera ha attaccato Matteo Salvini reo di voler incontrare il primo ministro ungherese per rinsaldare l'asse Roma-Budapest sulla lotta all'immigrazione clandestina. Laura Boldrini - che ha annunciato la sua presenza al presidio davanti alla Prefettura di Milano per protestare contro il meeting tra il segretario leghista e il capo politico di Fidesz - ha detto ironicamente: "Mi pare che per Salvini ora lo slogan sia diventato 'prima gli ungheresi'. Orban è portatore di una visione illiberale e anti-italiana. La lunga storia democratica dell'Italia non consente di avere un interlocutore così". Parole durissime alle quali Boldrini ne ha fatte seguire delle altre altrettanto pesanti.

"Il 'patriota' Salvini è amico di chi crea problemi all'Italia. Non dimentichiamo che Orban è destinatario di più procedure di infrazione per l'immigrazione. Parliamo di un leader che ha introdotto il reato di solidarietà per chi aiuta i migranti, ma anche di un premier che sta comprimendo i diritti dei suoi stessi cittadini", ha detto Boldrini, concentrando poi la sua attenzione sui programmi del centro-sinistra in vista delle prossime elezioni europee in programma nel maggio 2019. È necessaria "una lista unica di centrosinistra, senza simboli di partito", ha detto, parlando poi di un'Italia "sempre più isolata, anche se si cerca di raccontare un'altra storia. Nessun Paese europeo si è fatto avanti, se non l'Irlanda, come omaggio al Pontefice che era in visita ufficiale".

Quindi la stoccata finale a Salvini a cui "non dà retta più nessuno, nemmeno i suoi amici del patto di Visegrad".

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