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La bomba sul reddito di cittadinanza: "Ecco a chi va tagliato"

Matteo Salvini e Giorgia Meloni continuano a martellare sulla misura simbolo dei grillini, che FdI definisce "veleno" e "tossina di Stato". Conte non intende fare passi indietro, ma Draghi parla di "limiti nelle politiche attive del lavoro"

La bomba sul reddito di cittadinanza: "Ecco a chi va tagliato"

Di certo non s'aspettava una risposta Marco Liato, 27enne laureando in Finanza, che pochi giorni fa ha inviato via mail la propria tesi di laurea triennale - argomento il Reddito di cittadinanza e altri strumenti di sostegno al reddito - al presidente del Consiglio Mario Draghi. E invece la sua tesi è arrivata sulla scrivania dell'ex presidente della Bce, che gli ha risposto con una lettera: "Il Reddito di cittadinanza è il più recente in una lunga serie di interventi volti a sostenere le fasce più vulnerabili della popolazione in Italia. E' ispirato a valori costituzionali, come l'eguaglianza e la solidarietà politica, economica e sociale. Tuttavia si tratta di uno strumento che, come lei sottolinea, ha alcuni limiti, soprattutto per quanto riguarda le politiche attive del lavoro".

Insomma, come già detto più di una volta - e pure i 5Stelle sono stati costretti ad ammetterlo - il Reddito è uno strumento che fa acqua da più di una parte. E se Giuseppe Conte cerca di mantenere la posizione e annuncia di "non voler arretrare di un millimetro", davanti alle critiche pressoché unanimi è chiaro che prima o poi le modifiche arriveranno. Anche perché, se a sinistra il Partito democratico fa da spalla ai grillini e spinge per modifiche che conservino lo scheletro della misura, da destra arrivano i colpi di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il segretario del Carroccio non usa, al solito, mezze misure: "Aiutare chi non può lavorare è degno di un paese civile, ma la stragrande maggioranza di questi 8 miliardi del Reddito di cittadinanza va in tasca a chi non ha voglia di lavorare", ha detto questa mattina, aggiungendo che il Reddito "si è rivelato un fallimento". E Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, lo segue a ruota: "Il disincentivo non è il reddito di cittadinanza, ma la cultura che lo ha generato", ovvero "l'invidia sociale e il rancore, che si miscelano purtroppo in un tutt'uno con il fatto che in Italia tanti giovani restano in famiglia e si fanno mantenere fino ad età avanzata, un fenomno italiano davvero inaccettabile".

Almeno su questo tema, il centrodestra è granitico. Fratelli d'Italia - vanno tenute a mente le parole della Meloni, che poche settimane addietro ha definito il Reddito "un metadone di Stato" - si spinge ancora più in là. Questa mattina l'aula della Camera ha bocciato un'ordine del giorno, presentato dal capogruppo di FdI Francesco Lollobrigida, che avrebbe impegnato il Governo a sospendere l'erogazione della somma nei casi in cui non sono state completate le verifiche sulla sussistenza dei requisiti.

"Con la bocciatura di questo odg cade l'ipocrita maschera di chi, al governo e in maggioranza, a parole si dice disposto a cancellare questa misura ma alla prova dei fatti si muove nella direzione opposta", ha scritto l'onorevole in una nota, aggiungendo per il partito guidato da Meloni la battaglia sul Reddito non si ferma: "È un veleno che inquina il mercato del lavoro e finisce per lo più nelle tasche di delinquenti e truffatori".

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