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Bonus giovani, Poletti: "Ci sarà anche norma anti-licenziamento"

Poletti: "Dobbiamo assolutamente evitare che ci siano comportamenti furbeschi che cerchino di utilizzare in qualche modo la norma"

Bonus giovani, Poletti: "Ci sarà anche norma anti-licenziamento"

Gli incentivi per l'assunzione dei giovani da inserire nella prossima legge di bilancio prevederanno clausole anti licenziamento. Lo ha anticipato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al Meeting di Rimini. Queste clausole ci saranno "certamente perché dobbiamo assolutamente evitare che ci siano comportamenti furbeschi che cerchino di utilizzare in qualche modo la norma, magari colpendo qualche lavoratore che oggi ha un posto di lavoro e deve mantenerlo. Noi vogliamo avere più occupati e non uno scambio tra chi c'è e chi arriva. Quindi naturalmente le clausole che impediscono comportamenti sbagliati sono previste".

Su come funzionerà il taglio del cuneo per le assunzioni stabili dei giovani da inserire nella prossima legge di bilancio, Poletti ha aggiunto che "adesso dobbiamo ancora definire, ma quello che stiamo pensando è un lavoro sulla decontribuzione per i più giovani in modo tale che ci sia la possibilità permanentemente, per i più giovani, di avere una possibilità di avere un lavoro a tempo indeterminato. Noi l'abbiamo detto da sempre, vogliamo fare in modo che il lavoro stabile costi meno del lavoro temporaneo e questo vuol dire lavorare in questa direzione. Siamo coerenti con il nostro impianto in Legge di Bilancio: insieme, collegialmente, stabiliremo anche puntualmente le forme. Ma la sostanza è questa ed è nota".

In merito all'età dei destinatari degli incentivi Poletti è stato vago spiegando che "oggi questa definizione di età (riferendosi agli under 29, ndr) non è ancora certa. C'è un confronto a livello europeo perché ci sono regole a livello Ue" da rispettare per "evitare discriminazioni a livello di età". L'obiettivo è raggiungere quota 300mila assunti? "L'obiettivo è il massimo che saremo in grado di fare questa, 300mila occupati in più è una razionale e ragionevole previsione considerato che c'è una mobilità" del mercato del lavoro".

"Sì, naturalmente". Così il ministro del Lavoro ha risposto poi a chi gli chiedeva se fosse credibile la stima di un costo per le casse dello Stato pari a 2 miliardi di euro per il bonus giovani. In ogni caso, ha aggiunto, "dipende dalla possibilità di utilizzare (il bonus giovani, ndr.) su una platea più o meno larga: per garanzia giovani dall'Unione Europea abbiamo ottenuto l'innalzamento dell'eta 25 a 29 anni perché la regolazione europea prevedeva fino a 25 anni e noi abbiamo ottenuto di innalzarla fino a 29 anni.

Ma sappiamo che ogni volta che dobbiamo ottenere una regolazione diversa c'è una trattativa da fare ed è ciò che stiamo facendo".

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