Boom di case all'asta soprattutto al Sud

Le isole guidano la classifica, Piemonte e Veneto invertono la tendenza

Boom di case all'asta soprattutto al Sud

Roma - La prima casa, il bene più prezioso, frutto di una vita di lavoro. Quando si è costretti a rinunciare a quella, vuol dire che si è toccato il fondo. Vederla andare all'asta è una sofferenza, una sconfitta. E non si tratta di casi isolati, piuttosto di un fenomeno che è la fotografia di un Paese che stenta a sollevarsi. Soprattutto al sud, dove negli ultimi sei mesi si è registrato un vero e proprio boom di case messe all'asta, con un balzo in avanti del 46 per cento.

Ma se nel meridione la crisi economica si fa sentire di più, la fotografia della vendita forzata degli immobili si riflette anche nel resto del Paese. Il numero delle case all'asta, infatti, è aumentato in tutta Italia del 5,4 per cento, portando le procedure in corso a 30.215 a fronte delle 28.672 di gennaio. All'inizio dell'anno le cose sembravano andare meglio, c'era stato un calo del 6,7 per cento che autorizzava a sperare in un'inversione di tendenza. Poi invece i valori sono tornati negativi. E non stiamo parlando di immobili di lusso. Tutt'altro. Il 66 per cento delle case all'asta, infatti, ha un prezzo inferiore ai 100mila euro; se si prendono poi in esame anche quelle fino ai 200mila euro, la percentuale sale all'89 per cento.

I dati sono quelli che compaiono nel rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro studi Sogeea, presentato ieri. I numeri ci dicono che quasi la metà degli immobili residenziali in vendita, pari a 13.423, si concentra al nord, che rimane comunque l'unica area in cui le case all'asta sono scese del 18,1 per cento rispetto a sei mesi fa. Ma nel sud e nelle isole le cose non vanno allo stesso modo. È da lì che arrivano i risultati meno incoraggianti, che rispecchiano una realtà di gente in affanno: nel Mezzogiorno le unità all'asta sono 5.949 (+46,4 per cento), in Sicilia e Sardegna 3.683 (+44,8 per cento). Al Centro va meglio, ma non troppo: l'aumento è stato del 26,2 per cento. «Il quadro che ne scaturisce - valuta Sandro Simoncini, presidente di Sogeea - è quello di un Paese diviso in due, con un Mezzogiorno che continua a faticare a uscire dalla crisi e un Nord che sembra invece in risalita». Poco più di un quinto degli immobili oggetto dello studio, paria 6.090 unità, è localizzato in Lombardia, regione che si dimostra in controtendenza rispetto al nord del paese facendo registrare un incremento del 12,5 per cento sul dato di gennaio. A seguire ci sono il Lazio (+28,6), la Sicilia (+44,2), il Piemonte (-7,4 per cento) e il Veneto che in pratica ha dimezzato la quantità di immobili finiti sul mercato (-44,5). A livello di province spiccano le 1.624 case all'asta di Roma e le 1.266 di Milano.

«Si può ipotizzare anche - commenta Simoncini - che al nord le persone che si trovano in difficoltà stiano diminuendo e che gli istituti di credito siano meno aggressivi». Al Sud, invece, piccoli imprenditori e artigiani non ce la fanno a risollevarsi. «E pagano un prezzo altissimo, arrivando a intaccare anche il bene più prezioso: la casa».

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