È un comune del milanese a detenere il record di alunni stranieri nelle classi in un'Italia sempre più multiculturale, dove accanto al progressivo rallentamento della crescita degli iscritti italiani (-2,7 per cento) si registra un costante e significativo incremento nelle iscrizioni di studenti stranieri. Nell'anno scolastico 2014/2015 sono 814mila quelli che non hanno la cittadinanza, il 9,2 per cento del totale, mentre nel 2001 erano 196.414 pari al 2,2 per cento della popolazione scolastica complessiva.
È uno dei dati che emerge dal rapporto «Alunni con cittadinanza non italiana» curato dal ministero dell'Istruzione e dalla Fondazione Ismu, presentato ieri a Milano, che quest'anno si sofferma sulla distribuzione territoriale dei ragazzi non italiani, per mettere in guardia da possibili rischi di una loro eccessiva concentrazione, e sulle difficoltà che questi incontrano nel percorso di apprendimento. Come emerge dagli esiti delle prove Invalsi, significativamente inferiori rispetto a quelli dei loro compagni italiani. Soltanto gli immigrati di seconda generazione si avvicinano maggiormente agli autoctoni. Questo dopo le polemiche piovute su tutte le proposte dei governi di centrodestra, non ultima quella dell'ex ministro Mariastella Gelmini, di mettere un tetto del 30 per cento degli stranieri in ogni classe, per evitare di creare dei «ghetti» penalizzanti per l'apprendimento degli alunni italiani. Dopo l'iniziativa di limitare la percentuale degli stranieri e tante chiacchiere, i successivi governi tecnici e di sinistra non hanno saputo fare un granché e ora i risultati degli Invalsi dimostrano che il divario con gli studenti italiani non è diminuito, anzi in alcune classi di età è anche aumentato, e il punteggio degli studenti stranieri è parecchio più basso in media, soprattutto in italiano e matematica. «Non possiamo parlare di scuole-ghetto - osserva Mariagrazia Santagati, una delle curatrici del rapporto - Vogliamo porre l'attenzione su questo tema anche con il ministero dell'Istruzione, perché è importante monitorare la concentrazione. Le scuole che superano la soglia del 30 per cento fissata dal ministero sul numero degli stranieri sono 2.855, il 5 per cento degli istituti italiani. L'1 per cento delle scuole è a maggioranza straniera, ovvero si supera il 50 per cento di stranieri iscritti sul totale».
Dallo studio emergono due tendenze opposte: di stabilizzazione da una parte, con i nati in Italia che rappresentano il 55,3 per cento del totale degli alunni stranieri (quadruplicati dal 2007), e dell'emergenza sbarchi dall'altra, con l'arrivo anche nelle scuole di un numero sempre maggiore di minori immigrati non accompagnati (11.921), accolti per lo più in Sicilia, Calabria e Puglia, più esposte al fenomeno degli arrivi via mare.
La regione con più stranieri è la Lombardia, con il record nelle scuole di Baranzate, dove l'incidenza dei non italiani è del 53,4 per cento. In valori assoluti in cima alla classifica per numero di stranieri ci sono le città più popolose, Roma in primis, dove se ne contano 39.922. Milano, invece, è il comune con il maggior numero di nati in Italia (21.633). Se si guarda all'incidenza degli stranieri sul totale degli studenti il primato è di Prato, con una percentuale del 22,7 per cento e la più alta presenza in Italia di cinesi.
Ma sono soprattutto romeni i compagni di classe stranieri nelle nostre classi, seguiti da albanesi e marocchini. Il rapporto segnala inoltre l'aumento di alunni stranieri disabili. In crescita, in controtendenza rispetto alla progressiva diminuzione registrata negli ultimi anni, anche il numero di iscritti rom, sinti e caminanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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