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Boris avverte gli europei: "Passaporto e visti per entrare dopo Brexit"

L'annuncio in campagna elettorale: «Servirà un permesso 3 giorni prima. Per sicurezza»

Boris avverte gli europei: "Passaporto e visti per entrare dopo Brexit"

Londra - Dopo Brexit il Regno Unito tornerà a essere un'isola sempre meno europea. Tanto che per entrarci non basterà più una semplice carta identità, ma un visto elettronico e una richiesta di permesso almeno tre giorni prima. Sempre che a queste elezioni vincano i Tory come prevedono attualmente i sondaggi- perché questa riforma appartiene al loro programma. L'annuncio è stato dato ieri dal ministro degli Interni Priti Patel che ha giustificato una simile decisione come un tentativo di porre dei limiti agli arrivi indesiderati bloccando al tempo stesso il commercio illegale. Anche per quanto riguarda il passaggio dei beni, gli importatori saranno chiamati a descrivere minuziosamente il genere di prodotti che entreranno nel Paese.

Se qualcuno pensava che in fondo con l'accordo tutto sarebbe rimasto più o meno uguale, resterà profondamente deluso. Sul fronte dei transiti questa è infatti una delle riforme più radicali degli ultimi decenni destinata a mutare il corso delle relazioni tra la Gran Bretagna e l'Europa. «Quando i cittadini hanno votato per andarsene nel 2016, hanno scelto di riprendere il controllo dei propri confini ha spiegato Patel dopo Brexit introdurremo un sistema a punti simile a quello australiano per l'immigrazione per migliorare la sicurezza interna. Le conseguenze delle leggi europee che limitano la libertà di controllo sulle nostre frontiere sono sotto i miei occhi ogni giorno e io mi impegno a fare il possibile per migliorare questa condizione», ha promesso il ministro. «È triste che droga e armi arrivino nelle nostre strade dall'Europa, rafforzando la violenza e la dipendenza da sostanze stupefacenti. I trafficanti non ci pensano due volte a mettere a rischio la vita delle persone per i loro profitti. E la cosa più scioccante è che sappiamo che molti terroristi sono entrati nel Paese grazie alla libertà di movimento». Un'autorizzazione di soggiorno elettronica (Eta) verrà introdotta per chiunque arrivi sprovvisto di un permesso. I viaggiatori dovranno fornire tutti i propri dettagli online, più o meno come accade nel sistema americano. I Conservatori sono certi che il piano Eta rafforzerà la capacità di identificare e bloccare l'accesso di coloro che rappresentano una minaccia per il Regno Unito.

Ogni visitatore dovrà rendere nota la propria fedina penale e in futuro potrebbero venir richiesti dati biometrici come le impronte digitali. I Tory hanno anche spiegato che molti Paesi europei, e l'Italia è uno di questi, continuano a rilasciare carte d'identità cartacee, che rappresentano un grave problema per la sicurezza. «Ogni anno - ha spiegato Patel sono più di mille i cittadini non europei che entrano in Gran Bretagna illegalmente usando una carta d'identità dell'Unione». L'annuncio del ministro giunge proprio all'indomani delle dichiarazioni rilasciate a Sky tv da Jeremy Corbyn. Il leader laburista aveva detto di non credere che la libertà di movimento potesse finire definitivamente dopo Brexit per via delle relazioni esistenti tra le famiglie e tra la Gran Bretagna e l'Europa e a causa del bisogno che l'Europa ha di tutti i servizi britannici. A criticare l'idea dei Conservatori anche il ministro ombra Diane Abbott che ha sottolineato come una simile decisione potrebbe privare il Paese dell'accesso in tempo reale alle informazioni contenute nei database europei del sistema di Schengen e alla possibilità di utilizzare strumenti fondamentali come il mandato di cattura europeo.

Senza contare che nemmeno commercio e turismo beneficerebbero di un giro di vite così radicale.

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