Brandeburgo, Scholz rischia grosso contro l'AfD che rimpiange la Ddr

Il cancelliere parte indietro rispetto a Höcke

Brandeburgo, Scholz rischia grosso contro l'AfD che rimpiange la Ddr
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L'orgoglio nazionale contro il multiculturalismo. È la parola d'ordine pronunciata da Björn Höcke (nella foto), presidente del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (Afd) in Turingia, a Cottbus in Brandeburgo il 19 settembre. Era il comizio di chiusura della campagna di Afd per le elezioni legislative di domani nel Land della Germania Est, che potrebbero costare al cancelliere Olaf Scholz la ricandidatura nell'incarico in caso di sconfitta del suo Partito socialdemocratico tedesco (Spd). «Eravamo un popolo forte con valori orientati alla comunità, unito», ha dichiarato Höcke, evocando la Repubblica democratica tedesca (Ddr) come esempio di coesione perché invulnerabile all'immigrazione. La Ddr era una dittatura comunista, ma abitata da «un solo popolo», quello tedesco, e aveva «previdenza sociale, fiducia, solidarietà, sicurezza, buona istruzione, non soltanto cattive qualità». Dopo il ricordo del passato, Höcke ha tracciato la rotta per il futuro: la Germania deve essere «demulticulturalizzata» al fine di restaurare la sua cultura nazionale. Parole volte a galvanizzare un elettorato già convinto da Afd. In Brandeburgo, il partito di estrema destra è primo nei sondaggi al 28%, seguito a un punto dalla Spd, che governa il Land dalla riunificazione della Germania. Dal 2019, i socialdemocratici formano l'esecutivo con i popolari dell'Unione cristiano-democratica (Cdu) e i Verdi, dati rispettivamente al 14% e al 4,5%, al di sotto della soglia di sbarramento del 5% per l'accesso in parlamento. L'estrema sinistra dell'Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw) è al 13%, nove punti sopra i post-comunisti di La Sinistra. Una regione rossa come il Brandeburgo vira al nero, simbolo della delusione dell'elettorato per partiti percepiti incuranti delle reali esigenze della popolazione, incapaci di fornire risposte, di rassicurare davanti alle paure, l'immigrazione su tutte. Come ha dovuto ammettere il primo ministro del Brandeburgo, Dietmar Woidke della Spd, la gestione del fenomeno da parte di tutti i «partiti democratici» negli ultimi anni è la causa principale dell'ascesa di Afd.

Per ergere un muro contro l'afflusso degli stranieri, questo partito ha la soluzione: la remigrazione. «Una promessa» per Hans-Christoph Berndt, candidato di Afd a primo ministro del Brandeburgo, che al pari di Höcke è classificato come estremista di destra dall'intelligence tedesca.

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