Brexit, nuovo schiaffo per la May

Bocciata la mozione per chiedere ai Comuni l'appoggio a negoziare

Erica Orsini

Londra Nuova sconfitta in Parlamento per Theresa May e la strada verso la Brexit si fa ancora più difficile. La premier britannica, di ritorno da un fallimentare confronto a Bruxelles, chiedeva ai Comuni di confermarle l'appoggio sulla strategia per trovare un migliore accordo con l'Europa. Nulla di vincolante, ma non ha ottenuto neppure quello. Con 303 voti contro 258 ha subito la decima sconfitta da quando è stata eletta. Una parte dei Tory si è astenuta affermando che la mozione implicava un'esclusione di un no deal. I laburisti invece erano convinti che la politica seguita dal governo sia totalmente sbagliata.

Ieri sono stati respinti anche altri emendamenti come quello di Corbyn, che chiedeva un voto definitivo prima del 27 febbraio e quello del Partito nazionalista scozzese, che proponeva un posticipo di tre mesi sulla data prevista per l'uscita. Sebbene Downing Street si sia affrettata a smentire, la sconfitta indebolisce ulteriormente Theresa May impegnata a cercare di ottenere dei cambiamenti alla controversa soluzione del backstop per il confine irlandese che di fatto sta paralizzando il dibattito sulla Brexit. La premier continua a dire di essere in grado di trovare un compromesso che metta tutti d'accordo, ottenendo dei cambiamenti legalmente vincolanti alla clausola di backstop, cosa che invece Bruxelles ha escluso.

Aspro il commento di Corbyn dopo l'annuncio del respingimento della mozione: «Due settimane fa il primo ministro ha detto al Parlamento che il suo nuovo approccio poteva assicurare una maggioranza significativa ai Comuni ha detto il leader laburista eppure il voto di oggi (ieri) ha dimostrato che non esiste una maggioranza per la strategia del primo ministro. Così non si può andare avanti».

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