Hanno spinto il vascello nella direzione del Remain. Hanno provato a disintegrare le ragioni dei pro Brexit. Hanno sciorinato la loro verità sugli effetti di un'uscita dall'Unione Europea ergendosi a saccenti veggenti. Hanno giocato una partita che non era la loro. Dall'esterno hanno sperato che il vascello britannico non avesse il vento in poppa per uscire dall'Europa. Invece hanno perso. Più di tutti quegli elettori del Regno Unito che hanno combattuto nel recinto della loro democrazia e che hanno visto le loro ragioni soccombere. Loro hanno perso davvero proprio perché si sono ostinati a giocare una partita in cui erano solo spettatori. Il vascello insomma non era di loro proprietà. E la loro ingerenza è stata travolta dallo tsunami della sovranità popolare. Nel Regno Unito ha vinto la democrazia. Quelli che hanno perso sono coloro che appartengono allo stesso establishment politico-economico-burocratico che i sostenitori della Brexit volevano sconfiggere.
Dal Fondo Monetario Internazionale di Christine Lagarde alla Bce di Mario Draghi. Dal premier italiano Matteo Renzi (che ha parlato di uno scenario terribile per la Gran Bretagna) alla presidente della Camera Laura Boldrini (che ha auspicato più volte che prevalga il senso di responsabilità, come se il 51,9% dei britannici fossero tutti irresponsabili) passando per il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan (che ha sentenziato che ci sarà uno choc geopolitico mondiale) per la cancelliera Angela Merkel seguita a ruota dal presidente francese Francois Hollande, da quello americano Barack Obama; dal presidente Mattarella, dall'ex presidente Napolitano, da Monti alla Camusso e via dicendo. È la lista dei detrattori, degli allarmisti, degli allergici alla democrazia altrui: quelli che da mesi in coro hanno prospettato la catastrofe o hanno confidato nello status quo.
Quelli che sono entrati a gamba tesa nelle scelte di un altro paese per proteggere la sostenibilità e la sopravvivenza di un organismo astratto, di un'entità immobile e distante dal popolo. Che prima di essere europeo, è un popolo nazionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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