È il 13 Gennaio, a Mosca si svolge l'annuale incontro del presidente russo Vladimir Putin con i direttori delle testate giornalistiche e delle agenzie d'informazione, in occasione della Giornata della Stampa. Ad un certo punto una domanda riguarda l'Italia: «A marzo, una settimana prima delle elezioni russe, ci saranno le elezioni in Italia e già cominciano a girare le voci sul fatto che la Russia interferirà nel processo politico italiano. Qual è la sua opinione?».
La risposta di Putin merita di essere analizzata: tra Italia e Russia dice Putin - c'è una profonda «intesa interna riguardo alle relazioni bilaterali e lo sviluppo di contatti a livello intergovernativo. È una cosa cui teniamo molto».
«Ho già ricordato in passato - continua il presidente russo i miei buoni rapporti sia con il signor Berlusconi che con il signor Prodi, che sono stati e restano collocati in opposti poli politici. Per noi è molto più importante il rapporto con l'Italia in quanto Stato. Non vediamo che senso possa avere (interferire nelle elezioni italiane, ndr) perché sappiamo che qualunque forza salga al potere in Italia, c'è un largo consenso nazionale e politico disposto a sviluppare i rapporti con la Russia. In generale siamo convinti che le relazioni italo-russe si svilupperanno in modo positivo».
La risposta di Putin tocca un tema centrale nei rapporti diplomatici tra i due Paesi. Individua l'esistenza di un livello profondo di relazione che prescinde dal governo che salirà in carica.
Dell'amicizia personale con Berlusconi è piena la letteratura giornalistica di questi anni. Un'amicizia che indirizzò in maniera costruttiva la politica estera italiana negli anni del centrodestra facendo collocare l'Italia al centro di un ruolo di mediazione tra Usa e Russia al tempo dell'amministrazione Bush, quando a Pratica di Mare, la stretta di mano tra il presidente americano e quello russo, sembrò sancire la fine della Guerra Fredda.
E, al contrario, fu l'intensità di questo rapporto a congelare le relazioni tra Berlusconi e Washington con l'ingresso alla Casa Bianca di Obama, la salita al Dipartimento di Stato di Hillary Clinton e il risorgere di una forte politica anti-russa in America.
Eppure l'Italia (e questo Putin lo sa), ha sempre mantenuto un legame profondo con la Russia. Fu Romano Prodi, mentre era presidente della Commissione Europea, a ricordare che «Europa e Russia sono complementari come la vodka e il caviale».
E come ricorda una recente analisi di Bloomberg «persino il Partito Democratico di centrosinistra, che ha guidato gli ultimi governi italiani, non è particolarmente anti-Putin». E infatti, un anno fa, fu il governo Renzi (per molti altri versi totalmente succube agli interessi dell'amministrazione Obama) a bloccare in Europa i tentativi di ulteriori sanzioni contro Mosca come volevano Germania e Francia. Sanzioni che, ricordiamolo, sono costate finora alle imprese italiane 5 miliardi di euro di esportazioni in meno, secondo gli ultimi dati Zpc.
Ecco perché Putin ha ricordato che l'ipotesi di interferenza della Russia nelle elezioni italiane è un controsenso, soprattutto immaginando un governo di centrodestra (che avrebbe oltre a Forza Italia anche Lega e Fratelli d'Italia che chiedono apertamente la fine delle sanzioni) o un governo
di larghe intese in cui la presenza di Forza Italia e di un Pd non anti-russo, garantirebbe il rispetto delle relazioni bilaterali la cui tenuta si muove su un piano di relazioni diplomatiche e istituzionali più profonde.
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