Quel bug Sicilia che manda in tilt i Cinque stelle

Nella regione il movimento è stato registrato prima di quello nazionale. E adesso è rischio caos

Quel bug Sicilia che manda in tilt i Cinque stelle

Roma - In Sicilia c'è un bug nel sistema del movimento Cinque Stelle. Non è solo il pasticcio delle firme false di Palermo, dunque, che rischia di compromettere la corsa vincente dei grillini alle regionali della prossima primavera, proprio nella regione che più di ogni altra ha seppellito di «No» la riforma di Renzi. Con Giancarlo Cancelleri, deputato regionale di Caltanissetta, che è considerato come il favorito per la poltrona di governatore.

La prima falla nel sistema risale all'11 settembre 2012, quando spunta lo statuto regionale del «Movimento Cinque Stelle Sicilia», mentre il Non-Statuto nazionale non prevede articolazioni territoriali, ma si riferisce «alla totalità degli utenti della rete». E l'unica sede riconosciuta è il blog di Grillo. Il rischio, insomma, è quello di un conflitto tra regole nazionali e locali. A Riesi, un comune in provincia di Caltanissetta, viene infatti costituita l'associazione «Movimento Cinque Stelle Sicilia». La sede legale è a Gela, Cancelleri è il coordinatore per il primo anno. Una «federazione», si direbbe nei partiti tradizionali, che però nasce prima della «casa madre» a livello nazionale. Infatti l'associazione nazionale «Movimento 5 Stelle», presieduta da Beppe Grillo, viene costituita davanti a un notaio solo il 18 dicembre del 2012. Tre mesi dopo quella siciliana. Entrambi gli statuti sono molto scarni, non c'è menzione di alcun legame tra il nazionale e il regionale. Nello statuto del M5S siciliano c'è scritto che lo scopo dell'associazione è «la creazione di un punto di aggregazione dove i cittadini possano ritrovarsi per discutere ed organizzarsi al fine di affrontare i temi e le problematiche del territorio in cui vivono». E il Movimento Cinque Stelle Sicilia sottoscrive anche l'impegno a finanziare il rifacimento di una strada, che serviva a bypassare l'interruzione sull'autostrada Palermo-Catania dopo il crollo del viadotto Himera.

Immaginando di percorrere queste strade, arriviamo da Palermo a Catania. Nella città etnea, capoluogo dove Renzi ha ricevuto più «No» al referendum, ci sono due meetup, due associazioni cittadine, e due sedi fisiche. Nonostante il Non-Statuto e il Regolamento non stabiliscano strutture a livello territoriale, indicando come unica sede il blog di Grillo.

E a Catania, il meetup di Via Ipogeo aveva un regolamento, poi modificato, che stabiliva: «L'assemblea degli attivisti, sottopone, mediante scrutinio segreto, a votazione i singoli aspiranti candidati per verificarne la candidabilità». Mentre le regole nazionali, consultabili sul blog, parlano solo di «votazione in rete» per la scelta dei candidati. Dall'uno vale uno al liberi tutti.

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