"Bunker buster Mop". Le 14 super-bombe nella pioggia di fuoco

Gli ordigni lanciati dagli aerei B2 arrivano 60 metri sottoterra. Usati 125 jet e un sottomarino

"Bunker buster Mop". Le 14 super-bombe nella pioggia di fuoco
00:00 00:00

Il sito di arricchimento dell'uranio Fordow, il pericolo numero uno per Israele e l'Occidente, ha, o forse aveva, una caratteristica che lo rendeva quasi inespugnabile: è, o forse era, costruito nelle profondità di una montagna, tanto che le bombe israeliane degli ultimi giorni lo avevano lasciato completamente intatto. Per distruggerlo, o almeno provarci, servivano le bombe "bunker buster" e solo i bombardieri americani erano in grado di sganciarle. Sono 14 le bombe di questo tipo sganciate l'altra notte e da tempo erano considerate la migliore, se non l'unica, arma capace di danneggiare o distruggere quei siti. Gli Stati Uniti sono la sola forza militare in grado di utilizzare queste bombe e non a caso Israele sperava e contava nell'intervento di Donald Trump.

"Bunker buster" è un termine generico usato per descrivere bombe progettate per penetrare in profondità sotto la superficie prima di esplodere. Nello specifico, si tratta della GBU-57 A/B mop, la Massive Ordnance Penetrator dell'arsenale americano. Secondo l'aviazione militare statunitense, quest'arma, del peso di circa 13.600 chilogrammi, è creata per attaccare bunker e tunnel profondamente interrati e rinforzati e viene utilizzata solo con lanci di precisione. Secondo le stime può arrivare fino a circa 61 metri sotto la superficie prima di esplodere, non garantendo quindi, nel caso di attacco su Fordow, un'efficacia certa con un solo ordigno tanto che la notte scorsa ne sarebbero stati utilizzati diversi solo su quel sito con attacchi a ripetizione. La super-bomba, dal punto di vista tecnico, è caratterizzata da un involucro esterno estremamente resistente. Il guscio infatti deve sostenere l'impatto e sfruttare il suo stesso peso per penetrare in profondità. L'esplosivo utilizzato non deve entrare in funzione immediatamente, ma detonare quando la bomba arriva nel sottosuolo. In linea teorica potrebbe essere sganciata da qualsiasi bombardiere in grado di trasportare un ordigno del peso simile ma l'unico velivolo configurato e programmato per utilizzare queste super-bombe è lo stealth B-2 Spirit, pilotato soltanto dall'Air Force Usa che supera i 1.000 km orari e può raggiungere qualsiasi punto del mondo in poche ore.

Super-bombe ma non solo: il Pentagono ha parlato di 75 ordigni di precisione complessivi, incluse anche armi antiradar scagliate per proteggere l'incursione. Sono stati 125 i velivoli americani mobilitati tra le cisterne che li hanno riforniti, dei radar volanti che hanno sorvegliato la zona, caccia specializzati nell'eliminazione della contraerea, di altri da difesa aerea e alcuni specializzati nelle contromisure elettroniche.

Mentre il sottomarino nucleare Uss Georgia ha fatto partire in contemporanea all'attacco dal cielo una bordata di missili cruise Tomahawk. Armi, tecnologia e i mezzi economici che servivano: ogni ordigno, secondo le stime, costa infatti circa 3,5 milioni di euro. Ma questo, al momento, sembra solo un dettaglio.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica