Coronavirus

Le buone notizie arrivano dallo Spallanzani: guariti il turista cinese e il ricercatore emiliano

Furono i primi pazienti positivi in Italia, migliora la moglie del viaggiatore

Le buone notizie arrivano dallo Spallanzani: guariti il turista cinese e il ricercatore emiliano

Roma - Guariti. Sebastiano M., il 29enne ricercatore emiliano del Politecnico di Milano, e Liu Xiang Ming, l'ingegnere cinese di 66 anni, sono guariti. Il primo è stato già dimesso dallo Spallanzani, il primo istituto di ricerca a isolare il virus, l'altro uscirà a breve. La moglie dell'ingegnere cinese, Hu Yaminin, 65 anni, è in via di guarigione. Buone nuove, insomma, sul fronte romano della lotta al nuovo coronavirus. I primi tre pazienti positivi al Covit19 da giorni sono fuori dal reparto di terapia intensiva. La coppia di turisti cinesi, proveniente con un gruppo di connazionali dalla provincia di Hubei, viene trasferita d'urgenza nel nosocomio romano il 30 gennaio dopo aver accusato i sintomi virali all'Hotel Palatino. Sulle prime le loro condizioni non sono gravi: la donna ha un iniziale interessamento intersiziale, il marito è in discrete condizioni «con un interessamento polmonare più pronunciato», dicono i medici. Tempo tre giorni e la coppia, già isolata all'interno del reparto, finisce in sala rianimazione per una grave insufficienza respiratoria. I medici sono costretti a usare i macchinari associati a una terapia antivirale sperimentale: Lopinavir/Ritonavir, farmaco utilizzato contro l'Hiv, e il Remdesivir, già usato per il virus Ebola.

Il giovane di Luzzara, invece, passato a Wuhan, viene rimpatriato il 3 febbraio assieme ad altri 55 italiani, tutti messi in quarantena nella città militare alla Cecchignola. Tre giorni dopo febbre e una forte congiuntivite, i sintomi del virus, e il trentenne viene trasferito in biocontenimento allo Spallanzani. È il primo caso di un italiano colpito dal Covit19. Il giovane reagisce bene alla terapia, lavora e migliora subito. Il 66enne cinese «si è negativizzato - spiegano i medici dello Spallanzani nel bollettino di ieri -. È uscito da qualche giorno dalla terapia intensiva e si trova in reparto. Non necessita di terapia con ossigeno, si alimenta autonomamente e sta iniziando la riabilitazione motoria». La moglie, in Italia dall'ultima settimana di gennaio per visitare le città d'arte, «è vigile, contattabile e risponde alle nostre domande» sottolineano i medici. Zhang Aishan, dell'Ambasciata cinese in Italia, esprime il «massimo rispetto ai medici dello Spallanzani per gli sforzi fatti per salvare i due pazienti cinesi. È una buona notizia per i loro familiari e per i loro amici italiani. Inviamo i nostri auguri anche al giovane ricercatore italiano». Zhang Aishan aggiunge: «La figlia di questi signori è in Italia e ha pregato di esprimere anche i suoi ringraziamenti a medici e infermieri, e ai media italiani e cinesi per l'attenzione destinata ai suoi genitori. Mi auguro che queste notizie diano fiducia a tutti gli amici italiani». Niccolò, il 17enne di Grado bloccato in Cina per ben due volte per alcune «linee» di febbre, negativo, potrà tornare a casa dopo la quarantena. Un uomo del Lodigiano ieri si è presentato al Belcolle di Viterbo e trasferito a Roma. Asintomatico, da tre giorni a Tuscania, in via precauzionale decide di sottoporsi ai test. Stessa cosa per uno studente trasferito dal policlinico di Tor Vergata all'Inmi di Roma: negativo. Giuseppe Ippolito, direttore scientifico della struttura spiega di «non farsi prendere dall'allarmismo. Il sistema funziona, il Paese regge». Finora sono 77 i pazienti sottoposti al test, 63 sono risultati negativi e dimessi, 14 ricoverati.

Di questi 3 i casi positivi, di 9 non si hanno ancora i risultati, 2 sono ricoverati per altri motivi.

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