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Bye bye Parisi, il prof "americano" lascia in macerie il mercato del lavoro

L'agenzia che presiede sarà azzerata. Orlando pigliatutto smonta il modello Jobs act ma l'alternativa è un salto nel buio

Bye bye Parisi, il prof "americano" lascia in macerie il mercato del lavoro

Nei corridoi dell'Anpal gira la storiella da ufficio secondo cui Mimmo Parisi, il professore «scovato nel Mississippi» da Luigi Di Maio per «rivoluzionare il mercato del lavoro» italiani, non sapesse che cosa è la cassa integrazione.

Del resto il Mississippi è uno degli stati americani più economicamente depressi e il suo mercato del lavoro ha ben poco a che vedere con il nostro. Non poteva che essere un disastro annunciato. La parola fine per l'avventura del padre dei navigator, è scritta in un testo partorito dal ministro del Lavoro Andrea Orlando che modifica la norma del 2015 che regolamenta l'Agenzia nazionale politiche attive lavoro svuotandola di funzioni e anche di personale. Il testo, che Orlando starebbe cercando di inserire nel dl Sostegni bis, cancella tutti gli organi sociali dell'Anpal sostituendoli con la figura unica di un direttore. Per conseguenza decadrebbe tutto il vertice dell'Anpal, incluso il presidente Parisi. Il prof del Mississippi dunque, arrivato per cambiare il mercato del lavoro con un «software rivoluzionario» (mai entrato in funzione) se ne va lasciando dietro di sé macerie: il reddito di cittadinanza oggetto di critiche feroci, i navigator che non hanno creato nuovi posti di lavoro ma diventati a loro volta precari della pubblica amministrazione e Parisi nel mirino della corte dei conti per i 160mila euro spesi in frequenti viaggi aerei in business per tornare negli Usa alla sua famiglia e al suo lavoro, mai lasciato.

Orlando riporta le funzioni legate alle politiche attive del lavoro all'interno del ministero e l'Anpal avrà solo funzioni di ricerca. Così il ministro accentra il controllo sui fondi europei e si libera del segretario generale Raffaele Tangorra, la cui ascesa «da sinistra» è legata all'ex ministro e segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, mandandolo a commissariare l'Anpal. Crescono invece le quotazioni di un oscuro docente di diritto del lavoro dell'università Kore di Enna, Giuseppe Berretta, che si segnala soprattutto per essere stato deputato del Pd dal 2008 al 2018. L'occupazione del ministero avanza ma non è ben chiaro su quali strumenti il ministro conti per fare fronte all'ondata di licenziamenti in arrivo. C'è chi, con sgomento ha sentito ritirar fuori vecchi, e fallimentari, cavalli di battaglia come i «patti territoriali». Orlando ha anche conferito alla sottosegretaria leghista Tiziana Nisini le deleghe sugli ammortizzatori sociali proprio mentre annunciava un proprio disegno di riforma. «Fossero confermate le anticipazioni -dice al Giornale Gianni Bocchieri, esperto di mercato del lavoro- il modello disegnato dal Jobs Act, verrebbe definitivamente archiviato. Oltre al cambiamento della governance, riportare al ministero il coordinamento dei fondi europei significa svuotare Anpal di qualunque possibilità di realizzare politiche del lavoro. Insomma, il superamento di un modello di mercato del lavoro non sembra accompagnato da un nuovo modello»

L'unica certezza è il finale burla, con Parisi che si dice sorpreso dai «pettegolezzi sul commissariamento» proprio ora che sta per comunicare «dati favolosi sulla ricollocazione». Nonostante, mugugna «diciamolo, a Parisi non gli hanno fatto toccare palla.

Eppure ho fatto tanto, ho anche assunto i precari». Frase che fa indignare il Clap, sindacato che li rappresenta: «Le stabilizzazioni sono frutto della nostra lotta, Parisi intendeva rottamare i precari storici»

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