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"Prima il Paese". Il passo indietro di Calderoli che sblocca il Senato

L'esponente leghista toglie il proprio nome dal voto sulla presidenza del Senato: dal centrodestra, fumata bianca su La Russa. "Prima viene il Paese e poi tutto il resto"

"Prima il Paese". Il passo indietro di Calderoli che sblocca il Senato

Un passo indietro in nome di un accordo raggiunto nel centrodestra su un altro nome: quello di Ignazio La Russa. Nella partita per la presidenza del Senato, al fotofinish Roberto Calderoli si è chiamato fuori dai giochi. A poche ore dallo strategico voto a palazzo Madama, prima prova di compattezza della futura maggioranza di governo, l'esponente leghista ha comunicato di non essere più tra i candidati in lizza. "Nell'interesse del Paese faccio volentieri un passo indietro", ha affermato l'ex ministro, spiegando che per la presidenza c'era "l'accordo sul nome di La Russa".

Il passo indietro di Calderoli

Così, come previsto, la cosiddetta quadra sulla designazione della seconda carica dello Stato è stata raggiunta per tempo. Fumata bianca: avanti tutta su Ignazio La Russa, il cui nome già da ieri circolava come favorito. "Prima viene il Paese e poi tutto il resto. Ora bisogna partire presto e bene", ha dichiarato Calderoli ai cronisti che, in Transatlantico, che gli chiedevano del passo di lato in favore dell'esponente di Fratelli d'Italia ed ex ministro della difesa nel governo Berlusconi IV. "Quando in mezzo c'è l'interesse del Paese, quando devi dare risposte a chi rischia di chiudere un'azienda o a chi rischia di perdere il posto di lavoro o a chi non riesce ad arrivare a fine mese, per l'inflazione o per l'aumento delle bollette, ciascuno di noi deve fare un passo indietro o di lato", ha aggiunto Calderoli in una nota, spiegando di aver compiuto quella scelta "orgogliosamente e con senso di responsabilità".

"Il ritenevo e ritengo di avere i titoli, le conoscenze necessarie, i meriti acquisiti e la storia politica per ricoprire il ruolo di presidente del Senato, ma oggi ho fatto un passo a lato per consentire che questa legislatura prendesse il via, con l'elezione dei presidenti delle Camere e poi la formazione del Governo, per poter dare quelle risposte che famiglie e imprese ci chiedono in questo momento", ha concluso l'ex ministro per la semplificazione normativa.

Il commento di La Russa

Quando a palazzo Madama inizierà la chiama in ordine alfabetico per eleggere il presidente, il centrodestra procederà quindi compatto. Le operazioni di voto dureranno circa due ore. Da parte sua l'esponente Fdi ha ringraziato il collega Calderoli, parlando di "grande gesto di generosità" nei suoi confronti. "Come me, forse più di me, poteva fare e avrebbe titoli per essere il presidente del Senato. Lo ringrazio per la sua scelta che è politica e gli rinnovo la mia amicizia e gratitudine", ha affermato La Russa, definendo la convergenza sul suo nome come un "segnale di compattezza del centrodestra".

"Prova di compattezza e unità"

"Si dimostra semplicemente che, al di là delle normalissime interlocuzioni, la maggioranza lavora per rimanere sempre compatta e per andare veloce", ha commentato la premier in pectore Giorgia Meloni e anche Matteo Salvini, arrivando a palazo Madama proprio con Calderoli, ha rimanrcato la "prova di compattezza e unità" data dal centrodestra in questo primissimo avvio di legislatura. E sul nome di La Russa è arrivato anche il placet di Silvio Berlusconi, che nelle prime ore della mattinata aveva incontrato la Meloni "serenamente, come sempre".

Interpellato dai cronisti sulla possibile elezione di La Russa alla guida del Senato, il Cavaliere ha commenato: "Adesso vediamo, ma credo di sì".

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