C'è l'ok di Salvini: "Ho fretta di votare"

La stoccata al Cavaliere: "Va d'accordo con Renzi, io non mi alleo col Pd"

C'è l'ok di Salvini: "Ho fretta di votare"

Roma - Il tedesco, per una volta, piace anche a Matteo Salvini. L'imperativo del segretario leghista è andare al voto al più presto, per trasformare in seggi le percentuali assegnate al partito dai sondaggi. Il sistema proporzionale modello Germania, su cui Fi ha trovato la sponda di Pd e 5 Stelle, presenta più di un vantaggio. I leghisti potrebbero evitare di coalizzarsi con Berlusconi, aprendo a eventuali accordi solo dopo il voto. La Lega vede di buon occhio anche i collegi uninominali, che permetterebbero di capitalizzare al massimo il radicamento sul territorio. Ultimo particolare, che per Salvini conta eccome: lo sbarramento al 5% potrebbe far calare la mannaia sugli odiati alfaniani. Una soglia del genere rischierebbe di far rimanere Maurizio Lupi e soci fuori dal Parlamento. Il testo dovrebbe andare in aula alla Camera già il 5 giugno, dopo il voto degli emendamenti in commissione. Si profila un iter lampo, che porterebbe all'approvazione anche del Senato entro la fine del mese.

Si allunga allora lo spettro di elezioni anticipate a settembre, che aprirebbero le porte a una campagna elettorale sotto l'ombrellone. Uno scenario che non spaventa il numero uno di via Bellerio. Parlando ieri mattina a Sky Tg24, Salvini ha lanciato un messaggio chiaro: «Alla Lega va bene qualunque legge elettorale. Io ho fretta di andare a votare». Poi la stoccata a Renzi e Berlusconi: «Vanno d'amore è d'accordo. Io escludo a priori che qualsiasi alleanza con il Pd. Dove ci sono loro, non ci sono io». Il segretario ne ha anche per il vecchio capo Umberto Bossi. Il Senatùr flirta con i ribelli di Grande Nord, che hanno lasciato il partito in polemica con la linea nazionalista imposta da Salvini. Bossi non sarà cacciato, ma il leader lo avverte: «Se io non gli piaccio o se crede che da Roma in giù debba sprofondare tutto quanto, farà le sue scelte». Assieme all'indipendentismo si è chiusa anche la stagione «della Lega piccolina che va ad Arcore a chiedere a Berlusconi qualche ministero».

La questione più spinosa riguarda però i rapporti con Fratelli d'Italia. La tagliola del 5% fa paura al movimento di Giorgia Meloni, che senza partner di coalizione rischia di rimanere fuori dalla Camera. Salvini glissa, rimandando i ragionamenti su un listone unico a dopo le Amministrative.

Dice Ignazio La Russa (FdI): «Siamo scontenti di questo sistema ma non ci mettiamo di traverso. La cosa più importante è che gli italiani votino prima possibile. Berlusconi deve aprire una consultazione interna al centrodestra, che serva a migliorare questa legge tutti uniti».

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