Ci deve essere un genio nell'ufficio marketing di Easyjet, compagnia aerea low cost britannica. Come attirare passeggeri in Calabria, regione servita dai voli della suddetta compagnia? Ovvio, descrivendola come una terra di mafiosi, a rischio terremoto e priva di reali attrattive. Non viene in effetti molta voglia di prenotare un biglietto aereo Milano-Lamezia con Easyjet se si legge la descrizione che Easyjet fa della sua destinazione. «Questa regione soffre di un'evidente assenza di turisti a causa della sua storia di attività mafiosa e di terremoti e la mancanza di città iconiche come Roma e Venezia capaci di attrarre i fan di Instagram» si leggeva nella scheda su Lamezia pubblicata sul sito della compagnia, prima che la cancellasse dopo essere stata travolta dalle polemiche.
La sezione del sito in cui è comparsa si chiama «Ispirami», ma c'è poco da essere ispirati se il paesino di Morano Calabro, bandiera arancione del Touring club, viene descritto come una «città di montagna con case bizzarre costruite su cime». Per i coraggiosi che rischieranno la pelle ad andare in Calabria, però, c'è almeno la consolazione di «essere tra i pochi turisti a conoscere e apprezzare veramente i tre spettacolari parchi nazionali di questa regione», visto che non ci andrà nessuno, lascia intendere Easyjet. Di solito chi vuole vendere viaggi e pacchetti turistici esagera nel senso opposto, magnificando le destinazioni con uso massiccio di photoshop per rendere caraibiche le spiagge e più pittoresche le facciate delle case, nel caso della Calabria invece la compagnia low cost ha scelto la linea opposta, quella di spronare i turisti ad andare altrove, una scelta senz'altro originale. Tra l'altro facendo riferimento ai terremoti in Calabria, il più importante dei quali risale al 1908, che è un po' come dire che è meglio non andare a Firenze perché nel '66 c'è stata un'alluvione.
Può darsi si tratti di una traduzione maldestra dall'inglese, o di una curiosa strategia di comunicazione, comunque uno scivolone che ha costretto i vertici dell'azienda a correre ai ripari e a chiedere scusa in seguito alle rimostranze scatenate dalla vicenda. Tra le prime a muoversi la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli: «La pseudo operazione di marketing sulla Calabria realizzata da EasyJet è offensiva, miope e ha un chiaro sapore razzista, una sommatoria di inqualificabili pregiudizi. Per questo ho immediatamente scritto una lettera di protesta alla compagnia». Poco dopo è arrivata una lettera di scuse a firma del ceo britannico Johan Lundgren, che annunciava la rimozione del testo, l'avvio di un'indagine interna e la richiesta di un incontro «per lavorare allo scopo di sostenere il rilancio del turismo nella vostra regione e continuare a portare i turisti in Calabria». Accompagnata dalle scontate assicurazioni di non avere alcun pregiudizio sui calabresi, anzi, è «una terra per noi molto importante, che amiamo e che promuoviamo da sempre». Si spera in altro modo.
Lunga la fila di esponenti politici che hanno protestato contro la compagnia, dal ministro Di Maio
(«Frasi inopportune») alla azzurra Ronzulli («Danno di immagine che va risarcito») a Salvini («Inaccettabili insulti alla Calabria») che candiderà un suo uomo come sindaco per Reggio Calabria e quindi marca già il territorio.
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