Calcio e tennis, la Raggi scrocca otto biglietti

La sindaca in prima fila con familiari e amici per la Coppa Italia e gli Internazionali

Calcio e tennis, la Raggi scrocca otto biglietti

Roma - Si dichiarano ufficialmente aperti i Giochi dello Scroccone: 8 biglietti in due giorni. Tutti gratis. Tre per la finale di Coppa Italia, cinque per quella degli Internazionali di tennis. È il palmares di Virginia Raggi, sindaca di Roma. Il tutto in una settimana: un record. In squadra con lei anche l'ex marito e il figlio. Domenica, poi, sono arrivati i rinforzi: Daniele Frongia, già vicesindaco di Roma e ora assessore allo Sport. Accompagnato dal figlio, ça va sans dire. Avete preso nota? Fanno cinque biglietti. Gratis. Per la finale tra Zverev e Djokovic. Così, tanto pe' magnà. Ignota la provenienza dei tagliandi gratuiti, ma una pista c'è: Raggi ha ottimi rapporti con Angelo Binaghi, presidente della Federtennis. La presenza, domenica sulla tribuna del campo centrale, è stata immortalata dalla stessa Raggi con un tweet. Ah, raccontano che, a tratti, il viso della sindaca sembrasse imbarazzato. Motivo? Davanti a lei sedeva Andrea Lo Cicero, ex nazionale di Rugby. Per settimane era stato indicato come assessore della giunta Raggi, che alla fine lo ha scaricato. Occhio però a un altro dettaglio: a destra della sindaca era seduto il presidente del comitato olimpico del Senegal, uno dei più accaniti sostenitori della candidatura di Roma 2024. Esatto, i Giochi bocciati dalla sindaca pentastellata. Alla fine Raggi non ha potuto fare altro che concentrarsi sul match e nelle pause scambiare brevi commenti con Giuliano Amato, fatto accomodare alla sua sinistra. Già, nessun familiare con il quale chiacchierare. Andrea Severini, Daniele Frongia e prole non potevano certo entrare in tribuna autorità. Per loro sempre biglietti gratis, ma in un altro settore. Volendo essere pignoli acquistare i biglietti sarebbe stato possibile. Prima della finale ne erano disponibili una decina. Prezzo? Quattrocento euro l'uno.

Era già andata bene con la finale di Coppa Italia, Juventus-Lazio, mercoledì. Ovviamente la sindaca può chiedere un biglietto gratuito per l'Olimpico. La procedura impone una richiesta ufficiale, lo ha fatto pure Sergio Mattarella. Raggi ne ha chiesti tre, tutti gratuiti: per lei, per il figlio e per l'ex marito, il lazialissimo Severini. Accontentati: tutti vicini nella «tribuna autorità centrale». Che è una sorta di dépedance della tribuna Coni, il vero top. «Perché non può andare lì, con il presidente Mattarella?», ha chiesto il cerimoniale del Campidoglio. Perché in quell'area non sono ammessi minori. «Allora vado con mio figlio», ha risposto la sindaca. Poi ci ha ripensato: «Magari vado vicino al capo dello Stato». Non vicino, ma almeno tre file più indietro. Perché la sindaca, in base al cerimoniale di Stato, è autorità di quarta categoria. Fatto che al Campidoglio dovrebbe essere noto.

Ultima giravolta: «Niente, allora vado con mio figlio e suo padre». Tre biglietti, gratis, in una zona dove i tagliandi sono a disposizione della Lega calcio e del Coni. E solito selfie pubblicato su Twitter. Per festeggiare un bel filotto.

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