Calderoli assolto dal Senato per la battuta sulla Kyenge

Roberto Calderoli ( nella foto ) non potrà essere perseguito per istigazione al razzismo e diffamazione per la frase sull'ex ministro Cecile Kyenge in un comizio a Treviglio («Quando vedo la Kyenge non posso non pensare a un orango»). La giunta delle immunità del Senato ha respinto la richiuesta M5S di concedere l'autorizzazione a procedere. Il tribunale di Roma aveva condannato l'ex parlamentare leghista Fabio Rainieri a un anno e tre mesi e a 150mila euro di risarcimento per una foto ritoccata della Kyenge pubblicata su Facebook . Grillini furiosi: «Intollerabile che si sconfini nell'odio razziale».

«È per motivi di prudenza e culturali», dice il sottosegretario Graziano Delrio a proposito dell'omertà dei cutresi a denunciare la 'ndrangheta. L'allora sindaco di Reggio Emilia ( nella foto ) venne ascoltato dall'Antimafia sul pellegrinaggio elettorale a Cutro. L'audizione alla Dda è uscita ieri sul quotidiano QN a margine dell'inchiesta che ha portato agli arresti 117 affiliati alla cosca di Nicolino Grande Aracri e alcuni politici. Ma per Delrio il fenomeno dell'omertà è culturale. L'audizione fu tesa per lui. Soprattutto quando i pm gli chiesero se sapesse che il boss Grande Aracri fosse di Cutro.

«No, non sapevo fosse originario di Cutro...». Poi i pm chiedono perché abbia accompagnato tre consiglieri cutresi dal prefetto. «Perché il tema delle infiltrazioni 'ndranghetiste stava assumendo contorni da linciaggio mediatico».

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