Viaggi intercontinentali illimitati in business class. Paga l'ufficio viaggi della Camera dei deputati. Vuoi togliere il diritto di tornare a casa come per tutti gli altri onorevoli?
Il problema è che loro tornano a Sydney, a Brasilia, in Nord America, dall'altra parte del mondo. Ed ecco che il conto dei voli di soltanto dodici deputati eletti all'estero schizza a cifre notevoli: 850mila euro nel 2013, altrettanti previsti per il 2014. Le riporta il bilancio della Camera alla voce «Trasporti aerei circoscrizione Estero». La regola prevede che chi viene eletto all'estero possa tornare quando vuole nel luogo di residenza, anche una volta a settimana, quando e come vuole.
Per gli eletti in Europa la Camera paga la economy, per i voli in Asia, Africa, Sudamerica eccetera, invece, data la distanza, c'è la business class. «Ma è impossibile farlo una volta a settimana - ci dice l'incantevole deputata brasileira Renata Bueno, residente a Brasilia, eletta nel 2013 nelle file dell'Unione Sudamericana Emigrati Italiani - io, ad esempio, sono in Italia da giugno e non sono ancora tornata in Brasile. Costano più i continui avanti e indietro da Roma ad altre città italiane degli altri deputati» dice la Bueno, supporter di Renzi, che dopo un suo intervento entusiasta alla fiducia del governo pensò (per qualche ora) di nominarla sottosegretario agli Esteri.
In linea teorica è vero, in pratica no visto che i voli dei restanti 620 deputati costano 8,3 milioni, cioè 13mila euro a testa circa, mentre quelli degli eletti all'estero 70mila euro a testa. Chi più, chi meno ovviamente. Sembra che l'onorevole Marco Fedi, del Pd torni nella sua Sydney una decina di volte l'anno. E chissà quante volte torna a San Paolo l'onorevole Fabio Porta, originario di Caltagirone, eletto pure lui in Sudamerica col Pd. O con che frequenza rivede la sua Toronto, in Canada, la deputata Francesca La Marca. Ognuno di loro, oltre ai voli illimitati casa-Roma, ha anche un plafond, un budget di circa 20mila euro, per «viaggi nella circoscrizione di elezione». Significa che un eletto nel collegio che va dal Polo Sud all'Africa all'Asia e Oceania, potrà prendersi un biglietto andata e ritorno per Bangkok, o per Malindi, o per Pechino, o per le Maldive - ovviamente per tenere il contatto col proprio elettorato, giammai per vacanze - e farselo pagare sempre dalla Camera dei deputati.
Fino ad arrivare ai record, come quello del mitico senatore Nino Randazzo, eoliano emigrato in Australia nel '52, eletto
anche lui nella mitica circoscrizione estera Asia-Africa-Oceania-Antartide, che nella scorsa legislatura accumulò 1 milione di punti Millemiglia Alitalia. Senza sapere neppure che farne, avendo già 80 anni alle spalle...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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