«Il centrodestra non può avere trazione sovranista». Il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani spiega che la coalizione deve cambiare e, in un'intervista al Corriere della Sera, sottolinea: «Senza di noi non si vince. Gli italiani sono in maggioranza di centrodestra, ma non estremisti. Come ha detto Silvio Berlusconi, con il sovranismo non si vince e non si governa. La sua guerra antieuropeista ha portato l'Italia all'isolamento».
Il messaggio lanciato dal leader azzurro al Capitano viene ripetuto e sviluppato dai suoi, in attesa che si sciolga il nodo sul governo Pd-M5s e dal Carroccio venga qualche segnale di condivisione sulla rifondazione dello schieramento o sulla conferma che Salvini vuole correre da solo.
Il primo banco di prova locale è vicino, perché le regionali in Umbria saranno a fine ottobre ed entro il 20 settembre bisognerà presentare le liste. L'ultimo tavolo di centrodestra, prima della crisi politica, si è chiuso senza un accordo. Donatella Tesei sindaco di Montefalco, è stata allora lanciata da Salvini come candidato-governatore, senza alcun confronto con gli azzurri che puntano, invece, sul consigliere regionale Roberto Morroni. Secondo le voci i due partiti sovranisti si sarebbero già accordati e Fdi potrebbe contare sulla seconda poltrona in Regione per il vicesindaco di Perugia, Marco Squarta.
Ma ora molte cose sono cambiate, la sicurezza di Salvini si è incrinata dopo il passo falso della crisi che gli si è ritorta contro e il profilarsi dell'alleanza da dem e grillini, che sul territorio peserebbe molto. Lega e FdI da soli non potrebbero vincere, hanno bisogno di Fi e gli azzurri reclamano un chiarimento politico a tutto tondo. «Serve un nuovo accordo a livello nazionale e sulle amministrative - dicono dai vertici di Fi-, perché non siamo più disposti a tollerare da Salvini la politica del carciofo, con lui che decide regione per regione e impone i candidati».
Il cambio di atteggiamento è chiaro nelle parole di Tajani, quando dice che la crisi di governo «dimostra che l'Italia ha bisogno di un centrodestra diverso, non bastano i like sui social media, né baciare un crocefisso» e rimprovera alla Lega di non aver «fatto nulla per un governo di centrodestra». L'ex presidente del Parlamento europeo è convinto della centralità di Fi nella coalizione, ma Salvini come risponderà? Per ora, non arrivano segnali incoraggianti, anzi, ma tutta l'attenzione è rivolta al travagliato nascere del patto giallorosso. Ormai si tratta di giorni e dopo, se non ci saranno sorprese, i tre partiti del centrodestra si troveranno insieme all'opposizione. Dovrebbero essere ricompattati dall'avversario. Allora, sarà necessario riconsiderare quel che resta della coalizione e la speranza degli azzurri è che Salvini e Meloni abbiano imparato la lezione e cioè che per raccogliere una maggioranza larga bisogna puntare agli elettori moderati, limitando estremismi razzisti e pulsioni antieuropeiste che non fanno altro che spaventarli.
«La politica di Berlusconi -ricorda Tajani- ha portato all'Italia Draghi alla guida della Bce; ha dialogato con Bush e Putin avendo sempre come primo alleato gli Usa e cercando di far avvicinare la Russia all'Occidente; ha conquistato per la prima volta la presidenza del
Parlamento europeo. Salvini è stato disconosciuto persino da Trump. Anche da Orbàn, che è rimasto nel Ppe e ha votato come noi Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea per evitare che vincesse un socialista».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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