Questa volta è successo davvero. E qualcuno ha pagato. I vertici di Aria spa, la centrale acquisti e «testa» informatica della Regione Lombardia, creata nel 2019 dalla giunta Fontana, sono stati «invitati a fare un passo indietro» dal presidente della Regione Lombardia. Il caso delle prenotazioni mancate nei centri vaccinali di Cremona, Como, Brianza del passato week end arriva a una decina di giorni dall'overbooking al centro vaccinale di Niguarda dove si erano trovati in attesa 900 ultra ottantenni invece dei 600 previsti. Con la Protezione civile inviata in tutta fretta dal commissario lombardo per il piano vaccinale Guido Bertolaso ad allestire dei tendoni per riparare gli anziani costretti ad aspettare il proprio turno all'esterno. Che qualcosa non funzionasse a dovere si era visto già al debutto della campagna vaccinale, il 18 febbraio, quando migliaia di over 80 con i loro parenti avevano aspettato anche 5 ore davanti al pc per vedere registrata la propria prenotazione, spesso invano, mentre nei giorni seguenti si erano registrati disservizi come sms non ricevuti dopo la prenotazione o appuntamenti fissati a decine di chilometri di distanza rispetto al comune di residenza.
Così a pochi giorni dall'annuncio tonante del leader della Lega Matteo Salvini - «qualcuno deve pagare» - ieri le parole di fuoco si sono tramutate in realtà. «Stamattina ho sentito Fontana, Moratti e Bertolaso. Mi aspetto un bel segnale di cambiamento positivo» spiega in mattinata. Alle 13,30 il governatore convoca in tutta fretta una conferenza stampa: «Ho chiesto ai membri del cda di Aria di fare un passo indietro. In caso contrario, chiederò un azzeramento dello stesso, affidando al direttore generale Lorenzo Gubian, di recente nomina alla guida della società». Nel mirino Francesco Ferri presidente di Aria spa (in quota Forza Italia), mentre Lorenzo Gubian, vicino al Carroccio, è il direttore generale succeduto pochi mesi fa a Filippo Bongiovanni, dimessosi perché indagato, a luglio. Il progetto più generale, avversato dalla Lega, sarebbe stato quello di ristrutturare l'intera società.
«I disservizi informatici che si sono registrati durante la campagna vaccinale, ultimamente a Como, Cremona e in Brianza - spiega Fontana - hanno creato disagi a molti nostri cittadini e hanno inficiato il lavoro di sanitari e non che stanno impegnandosi con grande determinazione e professionalità nei diversi centri vaccinali». A sostegno della bontà dell'operato del sistema sanitario lombardo, il governatore snocciola i numeri: «Il totale delle vaccinazioni in Lombardia è di un milione 231mila dosi, quelle somministrate agli over 80 sono 322.568 oltre a 60mila nelle Rsa. La percentuale di chi ha ricevuto una dose degli over 80 che hanno aderito, circa 600mila, supera di gran lunga il 50 per cento, in linea perciò con ciò che accade nel resto del Paese. A titolo di esempio in tutta Italia sabato sono stati inoculati 120mila dosi di cui in Lombardia 30mila dosi». In pratica un quarto di tutte le vaccinazioni inoculate nel Paese.
Dopo Sicilia, Calabria, Abruzzo, Marche e Basilicata, in settimana anche in Lombardia il sistema di prenotazioni sarà gestito da Poste Italiane, che per altro consente di scegliere tra i centri di vaccinazione disponibili sul territorio regionale, quello più vicino, così come la data dell'appuntamento.
Per la prenotazione, oltre ai dati anagrafici, è necessaria la tessera sanitaria. Oltre alla piattaforma online, sarà possibile prenotarsi mediante un call center dedicato o tramite il palmare in dotazione ai portalettere.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.