Il cappio delle inchieste giudiziarie si sta stringendo sul collo di Donald Trump precipitato nei sondaggi sotto il 40 per cento. Sta accadendo qualcosa negli Stati Uniti che ricorda quel che accadde in Italia con l'operazione Mani Pulite che fu concepita negli Stati Uniti con il nome americano di «Clean Hands».
La mazzata è arrivata con la messa «in custody», arresti domiciliari di Paul Manafort ex braccio destro del Presidente, per attività criminali di tipo finanziario e non politico. Trump non c'entra, ma c'entra la solita questione russa.
La Russia c'entra perché Manafort è stato per molto tempo il braccio finanziario della corrente filorussa in Ucraina e per questo considerato un uomo sia di Putin che del candidato Trump. Il presidente russo sponsorizzò la candidatura Trump, dicendo di trovare lo zazzeruto tycoon pittoresco e simpatico, augurandogli e augurandosi, di vederlo arrivare alla Casa Bianca.
I russi, secondo le accuse mosse allo staff del candidato presidenziale, avrebbero promesso a Donald Jr, figlio dell'attuale presidente di «dirt Hillary», cioè di insudiciare la candidata democratica tirando fuori tutti i possibili scheletri dai suoi armadi. Secondo la leggenda Trump avrebbe reagito alla notizia esclamando: «Russian dirt on Clinton? I love it», i russi vogliono insudiciare la Clinton? Mi piace. Fin dal momento della sua elezione sono partiti siluri da parte di tutto l'establishment politico-giudiziario insistendo sulla questione delle interferenze russe e ieri quel mix di politica, alte cariche investigative e agenzie di intelligence ha sfornato il grande colpo mediatico: l'abbattimento giudiziario dell'uomo che era stato il simbolo della supposta amicizia tra Putin e Trump. Supposta perché in numerose occasioni, come è accaduto nel caso della Siria, i due presidenti sono stati in netto contrasto, ma nell'immaginario collettivo di sinistra Trump è stato manipolato dai russi attraverso l'affarista Manafort, ora è legato mani e piedi anche se grida a voce piegata la sua innocenza di fronte all'accusa penale di aver «cospirato contro l'America».
Trump stesso interviene e prende le distanze e dice che le accuse contro il suo ex collaboratore riguardano storie di parecchi anni fa, ma negli Stati Uniti e a reti unificate va in onda ad una vera retata che somiglia a quella dell'operazione «Clean Hands» Mani Pulite che fu concepita proprio dal Fbi: Rick Gates, socio di Manafort e parte del suo circolo politico, è stato incriminato.
Il capo della campagna elettorale del Presidente, George Papadopulos sceglie di abbreviare le proprie pene dichiarandosi colpevole di aver mentito al Fbi che annuncia di essere soltanto agli inizi di un'operazione devastante per la Casa Bianca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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