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Saviano con l'Anpi: "Sciogliere CasaPound, Salvini fa il furbo"

Roberto Saviano e Michele Serra appoggiano la proposta dell'Anpi di sciogliere Casa Pound e ne approfittano per attaccare il leader della Lega Matteo Salvini

Saviano con l'Anpi: "Sciogliere CasaPound, Salvini fa il furbo"

"Salvini è furbissimo: quando serve fare l'antifascista lo dichiara in tv, poi però di questi gruppi ha bisogno soprattutto su Roma e nel Lazio e quindi li alliscia il pelo". Dopo l'Anpi, anche Roberto Saviano chiede lo scioglimento di CasaPound, ma lo fa partendo da un dirissimo attacco nei confronti del leader della Lega.

Matteo Salvini "è il primo ministro della Repubblica che non ha timore ad avere una certa vicinanza col fascismo", ribadisce l'autore di Gomorra, intervistato da Radio Capital per la trasmissione 'Circo Massimo'. Saviano non risparmia critiche neppure al M5S che "ha flirtato con CasaPound". "Non dimentichiamo Grillo secondo cui fascismo e antifascismo sono categorie superate e anche qui bisogna chiedersi perché. Non è solo la Lega, il padre di Di Battista che si dichiarava fascista e il figlio non prendeva le distanze. Il rischio vero - conclude Saviano - è che i militanti di CasaPound diventino le milizie di questo governo".

Un'invettiva che parte dalla richiesta di Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi, di sciogliere CasaPound, alla luce delle aggressione subite dai ragazzi del Cinema America: “Gli episodi da citare sono così numerosi da restare esterrefatti di fronte all'irresponsabile fiacchezza della risposta da parte delle autorità competenti e in particolare del Ministro dell'Interno. Davanti all'incontrovertibile evidenza di un'organizzazione dichiaratamente fascista che fa dell'uso della violenza e dell'intimidazione lo strumento principale di affermazione politica e sociale, è inammissibile - chiosa la Nespolo - la mancanza di una reazione radicale, anche alla luce della XII Disposizione finale della Costituzione e della legge Scelba”.

Una richiesta che l'editorialista di Repubblica, Michele Serra, ha fatto sua:"In un Paese che si è dotato, a più riprese, degli strumenti dell’antifascismo formale, l’azione giudiziaria, al netto delle opinioni, dovrebbe essere, sulla carta, semplicemente dovuta: la richiesta dell’Anpi vale come qualunque altra richiesta di rispetto della legalità". E ancora: "Nel caso suonasse allarmista, o eccessiva — non essendo né l’una né l’altra cosa — è perché l’antifascismo sostanziale, cioè l’insieme degli anticorpi democratici a disposizione della comunità nazionale, è deperito mano a mano che deperivano lo spirito repubblicano e il patto antifascista che lo ha generato. Questa, piaccia o non piaccia, è la realtà delle cose". Anche nell'editoriale di Serra non manca un attacco diretto nei confronti di Salvini:"È la composizione stessa della destra italiana dei nostri giorni (la Lega del Capitano, votatissimo anche dall’estrema destra; i Fratelli d’Italia che sono il moderno Msi; infine i resti atterriti e impotenti dei 'moderati' raccolti nell’agonizzante residuo di Forza Italia) a dirci che la fibrillante vitalità del fascismo, nel nostro Paese, è un problema della destra". E ancora: "È una malattia della destra. È un prodotto della destra. È una lacuna storica della destra nazionale: non liberale, non democratica (non al punto di essere antifascista), come la figura di Matteo Salvini, il suo linguaggio, i suoi modi, i suoi propositi, dicono con lampante chiarezza".

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