
"Quasi 28 progetti bloccati da un anno, tre cantieri sotto sequestro, 1.625 nuclei familiari senza casa, che diventano 4.500 se si guarda a quanti disegni sono ancora bloccati negli uffici dell'urbanistica. Progetti già commercializzati su carta, ma i cui lavori non hanno ancora visto avvio. È la situazione denunciata dal Comitato Famiglie Sospese che ieri è stata convocata dal Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia per l'apertura di un tavolo di mediazione con il sindaco di Milano Beppe Sala. Questo nel giorno in cui sono uscite le motivazioni con cui il tribunale del Riesame di Milano ad agosto ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per l'architetto Alessandro Scandurra, ex componente della commissione paesaggio indagato per una presunta corruzione dalla Coima sgr di Manfredi Catella e dall'imprenditore di Bluestone, Andrea Bezziccheri, anche lui scarcerato dopo essere stato messo in custodia cautelare in carcere, definendo "svilente" la "semplificazione argomentativa" della Procura di Milano e del gip nell'inchiesta sull'urbanistica.
Due giorni fa è arrivata la notizia della chiusura delle indagini per altri 4 progetti: Scalo House, residenza universitaria in via Lepontina all'angolo con via Valtellina sequestrata a novembre 2024, le Residenze Lac al Parco delle Cave (il cui sequestro è stato confermato dalla Cassazione) e Il Giardino Segreto un edificio residenziale di 61 appartamenti in via Lepontina. Anche il fascicolo che riguarda The Nest, ovvero Il Nido sette piani sorti al posto di un garage, in via Fontana, vicino al Palazzo di Giustizia, si sta avviando verso la definizione: per i pm, le due palazzine con una quarantina di appartamenti, per altro già venduti, sarebbero stati realizzati in un cortile in modo non conforme alle norme.
Indagini che si aggiungono alle inchieste partite un anno fa e che hanno visto il blocco di altri 150 grandi progetti già avviati e in alcuni casi conclusi. Progetti fotocopia, approvati con le stesse modalità e che si portano dietro gli stessi reati, tanto che la magistratura parla di "un sistema di speculazione edilizia sorretto dalla lettura manipolata delle regole, dai conflitti di interessi e dai falsi nella rappresentazione delle norme e della realtà". Il danno che queste inchieste stanno portando alla città è piuttosto pesante in termini economico finanziari, politici e di immagine. Un'onda lunga che se da quasi due anni sta colpendo gli sviluppatori e i promotori-costruttori, si abbatte anche sulle imprese edilizie che realizzano in appalto le operazioni, mentre la terza colpirà il mondo industriale.
Secondo le stime del presidente Federico Oriana, presidente di Aspesi, l'associazione che riunisce gli sviluppatori immobiliari già un anno fa ammontavano a 5 miliardi gli investimenti immobiliari fermi. A questo si somma un danno immateriale, altrettanto pesante: "Milano ha avuto un danno di credibilità che non sarà facile recuperare. Gli investimenti immobiliari in Italia erano trainati dai capitali internazionali, e Milano ne attirava la metà. Milano ci ha messo vent'anni a guadagnare credibilità, ma basta un niente per perderla".
Poi ci sono i 110 milioni di oneri di urbanizzazione persi, ovvero mancati introiti per le casse di Palazzo Marino in questi due anni ormai di blocco dei cantieri.
Con una previsione ancora più fosca: la prossima primavera, quando saranno concluse le Olimpiadi invernali di Milano Cortina e i cantieri del Pnrr dovranno essere chiusi, non si vedrà più nessuna gru all'orizzonte perché non ci saranno nuovi titoli edilizi per via della paralisi dello Sportello Unico.