"Ridateci i soldi": ecco i grillini che vogliono gli arretrati

Non solo il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra: altri quattro senatori grillini o post grillini hanno chiesto soldi indietro

"Ridateci i soldi": ecco i grillini che vogliono gli arretrati
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Il caso del presidente della commissione Antimafia Nicola Morra può essere associato ad altre vicende simili: l'ex del MoVimento 5 Stelle non è l'unico ad aver chiesto soldi indietro. Voci di corridoio ascoltabili in Senato parlano di almeno altri quattro parlamentari che hanno inviato una richiesta formale. Il fine? Ottenere arretrati. Siamo sempre in campo grillino o post grillino.

Il caso della vicepresidente Paola Taverna è già noto: la grillina è stata protagonista durante lo scorso anno di una richiesta sulla restituzione dell'indennità. Quella che sarebbe stata devoluta in "beneficienza". All'epoca dei fatti, c'era stata grossa bagarre nel mondo dei pentastellati, tanto che la senatrice era entrata persino nel "mirino" di chi avrebbe voluto che venisse espulsa dalla creatura di Beppe Grillo. Erano ancora i tempi dell'oltranzismo (e alla fine della legislatura mancava qualche tempo in più). Il cartellino rosso non è scattato, mentre le logiche della politica hanno proseguito il loro corso.

Oggi la romana è diventata la vice dell'ex premier Giuseppe Conte. La nuova fase vede la Taverna protagonista e di fibrillazioni interne sul suo caso non c'è più traccia. Parlando della faccenda con l'Adnkronos all'epoca delle polemiche, la pentastellata aveva comunicato che avrebbe rinunciato di nuovo in seguito alla fine dell'emergenza pandemica. Vale la pena sottolinearlo. Ma la Taverna è soltanto il nome più in vista tra quelli che fanno parte di un elenco di persone che gravitano o che hanno gravitato nell'universo grillino.

Stando a quanto appreso dal Giornale.it, il vice presidente della commissione Difesa Mininno Cataldo, che è di Bari e che è stato buttato fuori dal MoVimento 5 Stelle dopo la mancata fiducia al governo di Mario Draghi, ha chiesto indennità ed arretrati nel marzo del 2020. La ragione, pure in questa circostanza, sarebbe quella di "fare beneficienza". Stesso discorso per il senatore Fabrizio Ortis, ex grillino espulso dal gruppo per via della sua contrarietà al governo d'unità nazionale, che ha sua volta inviato richiesta formale per ottenere gli arretrati indietro. Lo scopo? Sarebbe sempre quello di "fare beneficienza". E siamo a tre, oltre a Nicola Morra si intende.

Poi c'è la senatrice Angela Anna Bruna Piarulli, che fa ancora parte del MoVimento 5 Stelle e che presiede la Commissione Bicamerale d'Inchiesta sul "Forteto". In questo specifico caso, mancherebbe la motivazione della "beneficienza", ma saremmo sempre dinanzi ad una richiesta formale per avere indietro indennità di carica più arretrati.

I pentastellati hanno fatto delle loro rinunce una bandiera. Qualcuno si ricorderà del Restitution Day e di tutte le dichiarazioni altisonanti in merito alla novità introdotta.

Se è vero che la maggior parte di coloro che oggi rivogliono le loro indennità sono stati ricusati dall'emisfero grillino (tre su cinque), è vero pure che il duropurismo di quell'area si è ormai sgretolato sotto i colpi delle necessità di una democrazia parlamentare. L'antipolitica non esiste più. E le richieste su indennità ed arretrati iniziano ad essere un po'. Magari ne esistono anche altre.

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