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Catasto, il centrodestra smentisce il premier: "Porterà nuove tasse"

Le rassicurazioni di Draghi non bastano. Cattaneo (Fi): "Tre forzature dall'esecutivo"

Catasto, il centrodestra smentisce il premier: "Porterà nuove tasse"

Anche ieri, nel suo intervento alla Camera, il presidente del Consiglio è tornato a ribadire che il governo non ha aumentato tasse e non intende farlo in futuro. Il riferimento è ovviamente al Catasto. In Commissione finanze di Montecitorio, mercoledì sera, il governo ha infatti corso di nuovo il rischio di andare sotto (si è salvato per un voto) sulla riforma degli estimi catastali. Forza Italia, Coraggio Italia e Lega hanno infatti votato un emendamento soppressivo dell'opposizione. Scelta meditata e sofferta per ribadire che il testo della legge delega, così come è scritta, offre carta bianca al governo di aumentare in futuro le tasse sugli immobili. «Un po' di credibilità sul fatto di non far pagare tasse questo governo se l'è guadagnata, dopo tutto» spiega Draghi, interrogato da Fratelli d'Italia sul tema durante il question time alla Camera. «La riforma - spiega il premier - non porta ad alcun incremento delle imposizioni fiscali sugli immobili regolarmente accatastati e punta a rafforzare il contrasto a irregolarità e abusi».

Le sedute della Commissione per discutere gli altri articoli della legge delega sono state rinviate. Serve un confronto tra gli esponenti della maggioranza, fanno sapere da Lega e Forza Italia. Visto che tra i prossimi nodi da sciogliere ci sono alcuni punti chiave delle battaglie politiche del centrodestra come cancellazione dell'Irap e flat tax.

Il giorno dopo la nuova spaccatura in maggioranza c'è chi punta il dito contro la rigidità del governo nel non cercare una mediazione. «Noi difenderemo sempre gli italiani dall'imposizione di nuove tasse sulla casa - commenta il deputato azzurro Alessandro Cattaneo -. E lo faremo perché crediamo nella sacralità di questo bene, da sempre oggetto delle mire draconiane di certa sinistra. Se gli italiani, a esempio, non pagano l'Ici sulla prima casa è merito della coraggiosa volontà del presidente Berlusconi». Cattaneo ricorda che si è tentato fino all'ultimo una mediazione. «Al governo imputiamo tre forzature - spiega il responsabile dei dipartimenti di Forza Italia -: l'introduzione a tutti i costi del tema catasto della delega fiscale, quando il lavoro compiuto dalla commissione negli scorsi mesi lo aveva coerentemente escluso; l'aver posto, attraverso la sottosegretaria Guerra, un ultimatum alle forze parlamentari, scelta improvvida vista la natura emergenziale e non politica di questo esecutivo; l'aver rigettato la normale prassi parlamentare che vede la discussione dell'articolato nell'ordine crescente, imponendo di partire dall'articolo 6, cioè dalla riforma del catasto. Forse, e non è solo una supposizione, qualcuno dalle parti di Palazzo Chigi ha voluto preparare il terreno alle forze di sinistra per l'aumento, nei prossimi anni, delle tasse sulla casa».

A differenza di Pd e Cinquestelle che si schierano col premier ritenendo le sue rassicurazioni più che sufficienti, Fratelli d'Italia ribadisce quanto sostenuto anche da Forza Italia e Lega e nella sua replica in Aula il meloniano Tommaso Foti torna ad attaccare Draghi.

«Lei ha dato una risposta al Parlamento che la smentisce - tuona il deputato di Fdi - perché nella relazione tecnica sulla legge delega si scrive testualmente che la norma è coerente con le linee guida della Commissione europea che raccomanda di ridurre la pressione fiscale sul lavoro compensando con la riforma dei valori catastali non aggiornati».

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