Elezioni Politiche 2018

Il (catto)comunismo di papa Francesco e Boldrini

L'identità di vedute tra la Boldrini e Bergoglio non sorprende affatto, anche perché non rappresenta una novità. Nella Chiesa c'è stata sempre una forte corrente anticapitalista

Il (catto)comunismo di papa Francesco e Boldrini

L'identità di vedute tra la signora Boldrini e Papa Bergoglio non mi sorprende affatto, anche perché non rappresenta una novità. Nella Chiesa c'è stata sempre una forte corrente anticapitalista, che l'attuale Pontefice con le sue dichiarazioni mostra di aver sposato in pieno, al punto che non credo gli dispiaccia se molti lo considerano un cattocomunista. Quanto alla nostra ex-presidenta, ora che non ha più una carica istituzionale, si è limitata a ribadire le posizioni classiche dell'estrema sinistra rimasta ferma alle teorie di Marx, ritornando così alle sue origini. Stando ai sondaggi, la sua linea non verrà, per fortuna, premiata alle urne. Perciò, non credo che quella che potremo chiamare, con un po' di malizia, l'accoppiata BB, abbia qualcosa a che fare con la fuga di tante aziende dall'Italia. Questa ha molte altre cause: costo del lavoro troppo alto, produttività bassa, burocrazia opprimente, sindacati invadenti, tassazione vessatoria. Senza contare che è nella natura delle multinazionali negare le responsabilità sociali dell'azienda e spostarsi dove riescono a realizzare i maggiori profitti per i loro azionisti: che ci piaccia o no, oggi queste sono le regole. Ad alcuni di questi handicap potremmo porre rimedio, e mi sembra, per esempio, che con la proposta della flat tax il centrodestra sia sulla buona strada per farlo. Anche una semplificazione delle norme che renda la vita più facile agli imprenditori e dissuada così almeno gli italiani dal delocalizzare è possibile, basta averne la forza e la volontà. Per altri, le difficoltà mi sembrano difficilmente superabili.

Comunque, se vogliamo restare sul mercato e continuare a crescere, dovremo deciderci a prendere il toro per le corna.

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