Cronache

Catturato il capobanda delle belve di Lanciano. Anche lui è un romeno

Arrestato a Casal di Principe dopo che aveva tentato di vendere un orologio della refurtiva

Catturato il capobanda delle belve di Lanciano. Anche lui è un romeno

L'ultimo tassello è al suo posto e ora il puzzle dell'orrore è completo. Ieri pomeriggio è stato arrestato anche il quarto componente della banda, che domenica all'alba ha compiuto la sanguinosa rapina nella villa a Lanciano del chirurgo Claudio Martelli, massacrando lui e amputando un lobo dell'orecchio a sua moglie Niva Bazzan.

Alexandru Bogadan Colteanu, romeno di 25 anni, ricercato anche a Napoli, è stato catturato mentre tentava di vendere uno degli orologi rubati nella villa, dopo essere entrato in contatto con alcuni circuiti di ricettatori. Aveva bisogno di denaro per proseguire la fuga, ma questo ha consentito agli investigatori di rintracciarlo e arrestarlo nel Casertano. Costantin Aurel Turlica, 22 anni, suo fratello Cosimin Ion, 20 e il loro cugino, Ruset Aurel, 25 anni, invece, sono stati fermati martedì notte, mentre si preparavano alla fuga. Come ha spiegato il procuratore di Lanciano, Mirvana Di Serio, avevano già ripulito l'appartamento di Corso Roma, dove vivevano, e si allontanavano con i loro effetti personali. Il fermo è stato possibile grazie alla collaborazione tra polizia, carabinieri e Sco e oggi i banditi verranno interrogati. L'unica cosa che hanno raccontato, in via informale, è che nell'area di Lanciano vive solo Aurel, il più grande: il fratello sta a Padova, il cugino a Parigi. Ma se fosse così la rapina sarebbe stata organizzata con informazioni fornite da un basista. Si era parlato di una colf romena, ma ieri il primo dirigente dello Sco, Alfredo Fabbrocini, ha smentito che il nome di una donna sia finito nel fascicolo d'inchiesta.

A inchiodare i quattro ci sono indizi pesanti, a partire dall'automobile usata per la fuga, in passato utilizzata per altri furti in zona Francavilla a Mare. Il colonnello Florimondo Forleo, comandante provinciale dei carabinieri ha spiegato che la Golf era sotto controllo da diverse ore, per una serie di reati contro il patrimonio avvenuti in zona, anche con atti violenti. Si tratterebbe di sei furti con «spaccata», commessi nelle ultime tre settimane ai danni di bar, tabacchi e benzinai dove i banditi avevano rubato tagliandi di gratta e vinci, sigarette e contanti. «Dal gps abbiamo avuto la conferma che la loro macchina era stata nei pressi della villa per tutta la durata della rapina ai coniugi Martelli», ha proseguito Forleo. Gli investigatori, mentre la banda si trovava ancora nell'abitazione di Corso Roma, sono riusciti a piazzare una cimice sulla Golf e questo ha permesso martedì di scongiurare che lasciassero l'Italia. Sui giubbotti e sulle scarpe, poi, la scientifica ha trovato il sangue delle vittime e 3400 euro nascosti gli abiti, già preparati per scappare. Infine a inchiodare il commando ci sono anche le immagini delle telecamere dei bancomat, dove il volto dei romeni si vede perfettamente.

«Esprimo a nome della comunità Lancianese orgoglio e gratitudine per il lavoro delle forze dell'ordine», ha detto il sindaco di Lanciano Mario Pupillo. «Preso anche il quarto rapinatore straniero infame, pare il tagliatore di orecchie, bene!», è stato invece il commentato dal ministro dell'Interno

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