Il Cav: "L'Europa senza guida si allei con Putin contro Isis"

Berlusconi analizza la situazione geopolitica e invoca la riappacificazione tra Usa e Russia: "Solo così si può battere il terrorismo: io a Pratica di Mare feci incontrare Putin e Bush. E ora? Le sanzioni..."

Il Cav: "L'Europa senza guida si allei con Putin contro Isis"

È un Silvio Berlusconi pensieroso ma risoluto, quello intervistato questa mattina da Giovanni Minoli a Mix 24 su Radio24.

Turbato come tutti dagli attacchi di Parigi, l'ex presidente del Consiglio non rinuncia a fornire la propria analisi su quanto accaduto venerdì sera nella capitale francese. Sottolinea le mancanze dell'Europa nel contrastare il terrorismo efficacemente, puntando il dito contro le falle più macroscopiche: "In Europa manca qualsiasi leadership e come non bastasse non abbiamo nemmeno una politica estera o di difesa comune."

La guerra all'Isis, per Berlusconi, è "una necessità imposta dallo scontro in atto tra la nostra civiltà e il terrorismo". E la via non può che passare per la riconciliazione tra Usa e Russia, oggi più che mai necessaria: "Bisogna ripartire dall'accordo di Pratica di Mare nel 2002 - ricorda il Cav - Quando il mio governo riuscì a mettere d'accordo le due ex superpotenze e mise fine alla Guerra Fredda".

Putin, d'altronde, "è un uomo realistico e consapevole", attacca Berlusconi: "Le sanzioni alla Russia sono assurde e oltre a tutto stanno pure danneggiando l'economia europea. Putin è un uomo realistico e consapevole, ma non ha intenzione di aspettare le incertezze dell'Europa per muovere guerra al Califfato."

Interpellato sulle origini dell'emergenza terroristica, il Cav riconosce che la Seconda Guerra del Golfo è stata l'inizio della destabilizzazione della regione: "Nel 2003 io non ero d'accordo con l'invasione dell'Iraq. Cercai di evitarla, poiché era irrealistico cercare di portarvi la democrazia. Questo per ragioni storiche: l'Iraq è un Paese con tre gruppi etnici diversi e confini decisi a tavolino dalle potenze occidentali nel 1915."

Un discorso analogo vale per la guerra a Gheddafi voluta da francesi e statunitensi nel 2011: "Ho troppo rispetto per il popolo farncese per giudicare ora l'operato del suo presidente - chiosa Berlusconi -

Certo è che l'interventismo francese in più occasioni è stato deleterio. Nel 2011 non decisi di unirmi ai bombardamenti sulla Libia: arrivai al vertice di Parigi e appresi che i raid erano già in corso."

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