nostro inviato a Bornato (Bs)
Sabato pomeriggio aveva telefonato al suo datore di lavoro, Francesco Della Pace, dalla convention di Calvagese: «Domani arriva Berlusconi, finalmente posso incontrarlo». Roberta Orizio non ce l'ha fatta e ora al Cavaliere tocca il compito più ingrato: consolare una madre disperata. La accarezza, la stringe, le parla a lungo. Prima in chiesa, poi camminando dietro il feretro verso il cimitero di Bornato. Morire a soli 28 anni, all'improvviso, per quanto la morte possa essere annunciata, in discoteca, dopo aver dedicato l'ennesima giornata alla politica e a Forza Italia, la sua grande passione.
Fuori c'è la Franciacorta: le colline basse, le vigne, un paesaggio da cartolina e questo accresce lo struggimento e l'incredulità. È successo tutto in pochi minuti, sabato sera: un attacco d'asma irrefrenabile, l'arresto cardiaco, la corsa verso l'ospedale. Domenica quando Berlusconi è arrivato sul lago di Garda era tutto finito. Anche i sogni di una ragazza giovanissima. E però qualcosa dei suoi ideali è rimasto, la semina è stata breve, ma il raccolto si vede dalla partecipazione corale del paese alla cerimonia funebre. Ci sono i parenti, i conoscenti, i giovani azzurri che alla fine leggono un messaggio toccante; c'è il vicepresidente della Regione Mario Mantovani e con lui la coordinatrice del partito in Lombardia Mariastella Gelmini. E poi ci sono Berlusconi e Francesca Pascale. Emozionati, come tutti, davanti a un mistero che disorienta e interroga.
Aveva promesso che sarebbe tornato in campo, il Cavaliere, ma certo non immaginava che fra le prime apparizioni, fra un comizio e l'altro, ci sarebbe stata questa prova. «Roberta – racconta Della Pace – viveva di lavoro e politica. Prendeva qualche giorno di ferie per correre ad aiutare il partito, anche quando Toti si è candidato alla presidenza della Liguria lei è andata a dare una mano». Altro che crisi dell'impegno e dissoluzione dei valori. Forse è solo un caso o forse no, chissà, Ettore Andreoli, lo zio di Roberta, apre un'altra finestra: «In famiglia siamo tutti, ma proprio tutti, di Forza Italia. Zii, nipoti, cugini, qui da noi Forza Italia ha 50- 60 voti garantiti, crisi o non crisi».
E Berlusconi, nel salutare la mamma di lei, Graziella, accenna a quella disponibilità: «Mi hanno parlato di Roberta, mi hanno spiegato di come si impegnasse, di come fossa generosa». Poi, davanti ai microfoni di Teletutto , riassume: «Roberta aveva deciso di dedicarsi agli altri». Lei, impiegata in una delle tante aziende metalmeccaniche della zona.
Escono insieme dietro il feretro, Berlusconi e la mamma. Lui stringe la mano di lei, a un passo Francesca Pascale, contagiata dal clima, trattiene a stento le lacrime. Il fratello di Roberta, Riccardo, si fa forza. Il corteo si muove lento verso il camposanto, lasciando il paese. Bloccato per qualche istante, davanti a un passaggio a livello, dalla corsa di un treno. Sembra di stare dentro un dipinto. Berlusconi parla fitto con la mamma, chiamata alla prova più dura. Si captano mozziconi di frasi: «Se abbiamo fede...». E ancora: «L'amore per un figlio è l'amore più grande». E sicuramente il Cavaliere ricorda la sua Rosa. Ancora carezze. Ancora abbracci fra i singhiozzi. Ancora strette di mano nel piccolo cimitero di campagna.
Poi Berlusconi se ne va, dribblando con un cenno della mano e una smorfia in viso la domanda dei cronisti che gli chiedono di Salvini. Oggi è un giorno particolare, tutto per Roberta e sua mamma: «Il dolore, questo dolore, va oltre le parole». E si congeda pensoso e muto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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