Cecilia De Astis travolta dall'auto mentre usciva dal pranzo. Aveva rifiutato l'invito in vacanza

Pensionata, 71 anni, lascia due figli: chi è la vittima di via Saponaro

Cecilia De Astis travolta dall'auto mentre usciva dal pranzo. Aveva rifiutato l'invito in vacanza
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Una brava persona, un donna generosa anche se non di troppe parole. Che dalla morte del marito si era un po' chiusa in se stessa, ma solo per il forte dispiacere che le aveva provocato la morte dell'uomo circa 15 anni fa, non certo per acredine o durezza innata "perché era invece molto generosa e a suo modo dolce".

Nel quartiere in molti ricordano con affetto e benevolenza Cecilia De Astis (nella foto) la 71enne travolta e uccisa lunedì mattina dalla vettura rubata con a bordo i 4 minorenni rom bosniaci, tre maschi e una bambina. "Quel che ci spiace davvero è che lei, la vittima, al momento dell'investimento, era su un'area verde, non in strada, quindi del tutto incolpevole di quanto è accaduto. Inoltre aveva rifiutato un invito a trascorrere le vacanze in Puglia fattole da dei parenti, preferendo restare a Milano... Che destino!" spiegano affranti alla mensa gestita dai "Fratelli di San Francesco" l'edificio giallo che si trova proprio in via Michele Saponaro e dove la signora Cecilia era arrivata mezz'ora prima dell'incidente, alle 11.30. "Veniva ogni tanto qui da noi, non era un'assidua frequentatrice, credo le piacesse mangiare in compagnia, anche se non era una chiacchierona. Rideva volentieri però. Ed era pronta a fare volontariato quando serviva una mano. Durante il periodo del Covid era stata molto presente".

Antonella Musella, del gruppo "Social Street quartiere Gratosoglio" la ricorda come una delle persone più attive nell'ambito delle iniziative "soprattutto ricreative, per conciliare le attività tra gli abitanti, e nei rapporti con le istituzioni per la rimozione dei rifiuti che sommergono il quartiere".

Originaria di Ruvo di Puglia, una cinquantina di chilometri da Bari, Cecilia De Astis abitava in via Gratosoglio da circa 40 anni. Vedova, era legatissima alla sorella. Era in pensione dopo una vita trascorsa come operaia tessile all'ex Cotonificio "Cederna", storica realtà industriale fondata negli anni Trenta al Gratosoglio. Lì Cecilia aveva lavorato per oltre tre decenni. La chiusura dello stabilimento, avvenuta nel 2020, segnò anche il suo passaggio alla pensione.

La cultura del lavoro, la precisione e l'attenzione al dettaglio rimasero però parte integrante del suo carattere. Sul gruppo social aperto dagli ex dipendenti del cotonificio sono arrivati decine di messaggi di cordoglio e ricordo.

La signora Cecilia lascia due figli, Gaetano e Filippo, uno è infermiere all'Humanitas.

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