Il centrodestra sfida Gualtieri: "Ecco il piano, ora ci ascolti"

Prestiti di Stato per le imprese da restituire in 10 anni. Oggi pure il ministro dell'Economia in cabina di regia

Il centrodestra sfida Gualtieri: "Ecco il piano, ora ci ascolti"

Tutto rinviato a questo pomeriggio. L'incontro di ieri non ha portato risultati rilevanti. Oggi, ed è la novità più concreta, ci sarà anche il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Ed è da lui che si aspettano risposte convincenti i rappresentanti delle opposizioni. D'altronde che la riunione di ieri fosse interlocutoria lo hanno capito subito i rappresentanti delle opposizioni. In rappresentanza del governo, infatti, c'era soltanto il ministro dei Rapporti col parlamento Federico D'Incà e i suoi due sottosegretari Simona Malpezzi e Gianluca Castaldi.

D'Incà ha annunciato «sostanziali aperture» rispetto alle richieste dell'opposizione. E ha confermato che alcuni emendamenti e alcuni ordini del giorno sul Cura Italia, attualmente in discussione in Commissione Bilancio del Senato, verranno recepiti nel prossimo decreto di aprile, in via di definizione. Un decreto, ha annunciato, che prevede un impegno economico dello Stato di circa 25 miliardi.

I termini, però, restano - a detta di Renato Brunetta, responsabile economico di Forza Italia - troppo vaghi. «Avevamo suggerito tante cose tra cui prestiti alle imprese da restituire in 10 anni... Zero riscontri. Meglio aspettare l'incontro di oggi con Gualtieri». Per Forza Italia restano distanti le posizioni. E soprattutto si lamenta la lentezza e la vaghezza delle decisioni da parte dell'esecutivo. I nodi posti sul tavolo dalle forze di opposizione saranno quindi riproposti oggi pomeriggio per l'ennesima riunione con D'Incà e Gualtieri.

A quest'ultimo i leghisti chiederanno, oltre alla pace fiscale e a un abbattimento degli ostacoli burocratici per le imprese, anche l'emissione di 100 miliardi in Bot garantiti dall'Unione europea.

Quello che ora resta da capire, ha detto Brunetta al termine della cabina di regia di ieri, è se c'è una «vera volontà di condivisione e se si determinerà insieme l'entità dello scostamento». Senza risposte concrete, avverte, «questo tipo di riunioni lasciano il tempo che trovano». Anche Fdi lamenta le «scarse aperture» del governo, che insiste sulla necessità di ridurre gli emendamenti al Cura Italia e a mantenere solo quelli a costo zero, invitando le opposizioni a trasformare alcune proposte in ordini del giorno che, poi, potrebbero essere recepite nel decreto di aprile. «Continueremo il dialogo con spirito collaborativo ma con grande determinazione sui provvedimenti che reputiamo fondamentali», ha spiegato il capigruppo Fdi alla Camera Francesco Lollobrigida. Su un tema azzurri e Fratelli d'Italia concordano: la richiesta di privilegiare nelle nuove disposizioni settori strategici come l'agricoltura e il turismo, fin qui poco considerati dal Cura Italia. I due partiti da giorni ripetono che servirebbe allargare l'utilizzo dei voucher per i braccianti stagionali di cui c'è un urgente bisogno.

Più soddisfatto dell'incontro il totiano Claudio Pedrazzini, che porta a casa almeno l'assicurazione di un impegno da parte del governo a inserire i lavoratori frontalieri nella cassa integrazione straordinaria e a un abbassamento dell'Iva al 5% per i materiali che servono a comporre gli strumenti sanitari richiesti ora dai reparti di terapia intensiva che curano il Covid-19.

Soddisfatta anche Forza Italia per l'estensione del golden power (il meccanismo di protezione dello Stato nei confronti delle aziende italiane). «Il governo si è mostrato favorevole - commenta l'azzurro Antonio Tajani -. Ora non rimane che votare il nostro emendamento presentato in Commissione Bilancio al Senato».

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