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Il centrodestra: stop cartelle. E anche Iv vuole abolire l'Irap

Ok all'ordine del giorno di Fi, Lega e Fdi per rinviare gli invii a giugno. E i renziani sfidano la sinistra

Il centrodestra: stop cartelle. E anche Iv vuole abolire l'Irap

Forza Italia traina il centrodestra e impegna il governo a fermare gli invii delle cartelle esattoriali fino a giugno. La svolta nasce da una mediazione del sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Deborah Bergamini, che ha trattato con Fratelli d'Italia il ritiro di un emendamento al dl green pass che chiedeva il differimento al primo gennaio dell'«esecutività delle cartelle di pagamento, degli avvisi di addebito, degli avvisi bonari e degli avvisi di accertamento esecutivi, notificati fino alla data del 31 dicembre 2021» con conseguente slittamento dei termini di impugnazione degli atti. Il coinvolgimento della Lega nella trattativa politica ha convinto Fdi al passo indietro con l'emendamento trasformato in un ordine del giorno che blocca gli invii delle cartelle emesse durante la pandemia fino a giugno 2022. Sostanziale la convergenza di tutte le forze politiche. Nel primo provvedimento utile (probabilmente il dl fiscale collegato alla manovra) la proroga verrà messa nero su bianco.

Intanto, si sgretola il fronte del centrosinistra sulla riforma fiscale. Il presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin, ha invocato «l'abolizione dell'Irap dal primo gennaio». Per le grandi imprese, ha precisato, «la sostituiamo con l'Ires, e così semplifichiamo il sistema, mentre per autonomi, professionisti, ditte individuali e società di persone «possiamo direttamente abolirla, usando i 3 miliardi già a disposizione nel bilancio dello Stato». Una critica aperta all'ipotesi di taglio del cuneo fiscale, sostenuta dalla sinistra (Leu, Pd e M5s) liquidata come un «dare poche decine di euro in più al mese a pochi». Infine, l'invito che pare rivolto al centrodestra che di questo tema ha fatto il proprio cavallo di battaglia: «Chi ci sta a farlo subito, in legge di Bilancio?».

Tornando al caos-cartelle, fonti di Agenzia delle Entrate-Riscossione hanno sottolineato che circa la metà dei 4 milioni di cartelle esattoriali che saranno notificate entro fine anno è sotto i 300 euro, mentre il 60% del totale non raggiunge i 500 euro. Solo il 10% supera i 5mila euro. Le cartelle «ferme» sono circa 20-25 milioni e solo per 4 milioni ripartiranno le notifiche, «spalmate» da settembre a dicembre.

«Bene che tutti i partiti siano favorevoli alla proposta di Forza Italia per un rinvio selettivo delle cartelle esattoriali almeno sino a giugno 2022. Abbiamo chiesto anche la pace fiscale, uno sconto e la dilazione per chi intende pagare. Vogliamo far ripartire l'Italia!», ha commentato Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. Per Sestino Giacomoni, componente del coordinamento azzurro, «di tutto c'è bisogno tranne che di uno Stato-esattore con i paraocchi: dopo questo ulteriore rinvio andrebbe presa una decisione definitiva sulle cartelle esattoriali, varando subito una vera riforma fiscale e concedendo, contestualmente alle famiglie e alle aziende la possibilità di una maxi-rateizzazione».

«Un aiuto concreto per permettere a milioni di italiani di uscire dalla crisi», ha commentato il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, mentre il presidente dei deputati Fdi, Francesco Lollobrigida ha ricordato che «grazie a Fratelli d'Italia il Parlamento all'unanimità ha impegnato il governo a rinviare e dilazionare le cartelle esattoriali».

Vinta la «battaglia per evitare che lo Stato continuasse a massacrare categorie già fortemente penalizzate».

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