Per la Cgil l'autunno caldo è solo un film contro il governo

La Camusso recluta Maselli, Ovadia, Guzzanti & co. per girare un documentario sul raduno di sabato a Roma. «Repubblica» la striglia: «Faceva così anche il Duce»

Per la Cgil l'autunno caldo è solo un film contro il governo

Moni Ovadia, poteva mancare Salomone detto Moni? E Sabina Guzzanti? Tranquilli, c'è pure lei, c'è pure la regista de La Trattativa nel mucchio degli uomini e donne di cinema che sabato documenteranno con suoni, immagini, sberleffi ed effetti speciali la manifestazione di piazza San Giovanni contro il governo. Telecamera in spalla e mirino all'occhio, tutti gli addetti ai lavori, tutti quelli che vogliono «dare un contributo», sono pregati di scrivere a citto.masellifasteweb.it .

Sì è così, per la Cgil l'autunno caldo è soltanto un film, anche se Susanna Camusso spera che diventi una realtà. «L'appuntamento del 25 ottobre a Roma - dice - non è ovviamente la conclusione di una stagione ma il suo inizio». E non si capisce bene se le parole della segretaria esprimano una convinzione o un esorcismo, vista la distanza siderale misurabile negli ultimi tempi tra le istanze sostenute dalla più grande confederazione sindacale italiana e il Paese dei milioni senza tutela.

Comunque sia, in attesa di concretizzare, aspettando le grandi battaglie popolari contro il Jobs act di Renzi, ecco a voi il film collettivo. «Lavoro. Dignità. Uguaglianza. Per cambiare l'Italia», il titolo è già bello pronto. Ci lavoreranno, guidati dal sempre militante Citto Maselli, un folto gruppo di cineasti tra i quali, oltre a Moni Ovadia e a Sabina Guzzanti, l'unico noto al grande pubblico appare Mimmo Calopresti. Gli altri sono Giorgio Arlorio, Gioia Benelli, Fabio Massimo Lozzi, Laura Muscardin, Massimo Piesco, Marco Pozzi e Nino Russo. C'è poi un secondo drappello che preferisce restare in una posizione più defilata, che «aderisce all'iniziativa» ma non può partecipare. In quest'elenco spiccano il premio Oscar Gabriele Salvatores, Marco Bellocchio e Paolo Pietrangeli.

I registi, i direttori della fotografia e gli operatori, si legge, «seguiranno i lavoratori dalle partenze sui treni, sulle navi, sui pullman, gli arrivi a Roma, i cortei, la manifestazione di piazza San Giovanni». Suoni e luci di un popolo contro, che sfilerà senza timore di finire fuori tempo massimo.

Il film collettivo però correrà forse un altro brutto rischio, quello di ricordare Leni Riefenstahl, la documentarista cara a Hitler: maestose inquadrature panoramiche, sterminate masse di uomini marcianti. E a suggerire imbarazzanti paragoni ci pensa persino l'insospettabile Repubblica . Secondo il giornale di Ezio Mauro «lo spot per la manifestazione è stato costruito come un cinegiornale Luce del ventennio fascista».

Però, questo sì, la piazza sarà piena. La Camusso vuole ingaggiare una prova di forza e dei numeri con Renzi, che in quelle stesse ore sarà a Firenze alla stazione Leopolda. Autobus e treni sono stati prenotati e saranno puntualmente filmati. La Cgil, forte dei suoi sei milioni di iscritti, punta a portarne uno a San Giovanni. Tra loro una parte della minoranza del Pd: Gianni Cuperlo, Pippo Civati, Stefano Fassina, Rosi Bindi. Sul lavoro, prove tecniche di un nuovo partito a sinistra? Secondo la bersaniana Area Riformista «la manifestazione del 25 ottobre rappresenta un'occasione di riflessione per tutto il Partito democratico».

Si vedrà. Ma anche la Cgil dovrà riflettere sul dopo, dovrà darsi parecchio da fare perché l'autunno caldo contro la manovra di Matteo non duri il tempo di un film. Susanna Camusso sembra quasi mettere le mani avanti: «La battaglia andrà avanti pure se vedremo moltiplicarsi i voti di fiducia.

La partita non è finita perché siamo convinti che modificheremo quelle scelte. Abbiamo di fronte a noi una stagione che ha bisogno di tutta la fantasia e capacità di coinvolgere tutti coloro che oggi non sono coinvolti». Ciak, si gira.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica