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Chat scatenate: "Ci avete traditi, vi avevamo creduto"

L'ira della base esplode in rete. E c'è chi rimpiange il passato e chiede il ritorno di Dibba e Morra

Chat scatenate: "Ci avete traditi, vi avevamo creduto"

Lo psicodramma dell'implosione pentastellata si consuma a suon di dichiarazioni pubbliche. La base grillina accusa il colpo e di riflesso si disintegra, riversando in rete tutto il proprio disorientamento. Sui social e nelle chat frequentate dai simpatizzanti del Movimento scoppia così la bagarre, tra sfoghi, invettive, commenti e complottismi da neurodeliri. Basta scorrere le opinioni sul web per rendersi conto di quanto l'elettorato dei Cinque stelle sia deluso, amareggiato. Arrabbiato. «Io ci avevo creduto, noi ci avevamo creduto, milioni di italiani ci avevano creduto... . Ora non crediamo più in voi, purtroppo ci sentiamo totalmente traditi», scrive un utente, formulando quello che per utilizzare il gergo grillino suona come una sorta di auto-vaffa. E un altro commentatore, tale Renato, rincara la dose: «Purtroppo l'immensa bolla di sapone è scoppiata. Ci avevamo creduto...». Mentre Di Maio e Conte continuano a mandarsi frecciate («Ho solo posto alcuni temi e ho ricevuto insulti», accusa il ministro), la base dei 5 stelle va in esaurimento nervoso. E la rete, un tempo decantato Eden della democrazia diretta, si ritrova a trasformarsi in uno sfogatoio per grillini in cerca di identità. Sui social interviene pure Beppe Grillo per ribadire, con la sicumera retorica del grande saggio, che il vincolo 5S dei due mandati non si tocca. Apriti cielo. Il suo post non fa altro che accentuare il dramma. «Siete patetici, da movimento a partito, in poco tempo vi siete rimangiati tutto quello che avevate promesso, non avete dato indietro che poche briciole, dovevate andare a casa dopo il secondo mandato», lamenta un utente, Amedeo. Umbertina invece prende di petto la questione politica: «Non dovevamo entrare in questo governo, come era la storia?». E giù critiche a Di Maio: «La verità è che è diventato un suddito di Draghi». Qualcuno poi invita i capi del Movimento a fare pace, ipotizzando un grande complotto anti-5S ordito da chissà quali poteri forti. Nella galassia web c'è pure chi chiede a Conte di far scendere in campo le vecchie glorie del grillismo per sistemare la situazione: «Presidente, se butta fuori Di Maio e fa entrare Di Battista e Morra continuiamo un percorso serio». Seguono commenti di segno opposto, tra chi asseconda la «fase 2» teorizzata da Conte e chi invece teme possa rivelarsi l'ennesimo flop. Nel caos, spunta pure un simpatizzante grillino con velleità da stratega. «Per me oggi la soluzione sta nel far abbassare la cresta a Di Maio, ritirare i ministri, dare appoggio esterno del M5s al governo», scrive. L'ex avvocato del popolo e Di Maio finiscono nel tritacarne social e le loro posizioni polarizzano l'ormai erosa base pentastellata. Nel tiro al bersaglio, ad avere la peggio sembra essere il ministro degli Esteri. «Ma ancora parla? Si vergognasse», chiosa una commentatrice. Altri invece chiedono direttamente la sua testa: «Ormai dei 5 stelle non ha più nulla. È la mela marcia che va eliminata». Ma a Giuseppi non va certo meglio. In molti accusano l'ex premier di aver portato il Movimento a risultati elettorali mai così bassi.

Nel firmamento politico, ora, al posto delle 5 stelle si intravede il buco nero.

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