Cronaca internazionale

Che autogol gli eco-attivisti anti ciclismo

Il problema non è l'intelligenza artificiale. Il problema è la deficienza naturale

Che autogol gli eco-attivisti anti ciclismo

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Il problema non è l'intelligenza artificiale. Il problema è la deficienza naturale, quella che muove i cosiddetti attivisti ad allestire manifestazioni di protesta come quella messa in atto ieri durante il mondiale di ciclismo su strada in Scozia. Erano quattro, nemmeno giovani e forti, incatenati con i lucchetti che di solito vengono utilizzati come antifurto, a basso costo, delle biciclette e poi incollandosi all'asfalto. Alle 11 e 20 ora di Glasgow, hanno bloccato la corsa sulla B818 al Carron Valley Resorvoir, dalle parti di Falkirk. In quel momento il gallese Owain Douell e l'irlandese Rory Townsend erano in fuga. La scena è stata però «oscurata» dalle televisioni collegate per l'evento, Bbc Scotland ha mandato in onda un messaggio: «Corsa su strada maschile temporaneamente interrotta dai manifestanti». Gli stessi, definiti eco-guerrieri, la scorsa settimana avevano lanciato vernice rossa contro l'edificio che ospita il Parlamento scozzese ad Edimburgo, come protesta per le licenze di petrolio e gas «eco-yob just stop oil» preannunciando altre forme plateali. Caos in strada, stupore, il gruppone, che stava rimontano i due fuggitivi, si è fermato mentre la polizia provvedeva a sollevare, con qualche difficoltà, dovuta alla colla e ai lucchetti, l'eroico quartetto per trasferirlo in caserma e definire l'arresto e poi fermare un quinto attivista, forse la mente geniale del colpo di scena. I manifestanti fanno parte del movimento ambientalista This is the Rigged, il suo impegno è quello di impedire al governo scozzese di approvare nuovi progetti di combustibili fossili e creare un fondo di transizione per i lavoratori del settore petrolifero e del gas. Hanno anche un portavoce, Lewis Conroy: «Il governo scozzese non ha risposto all'intenzione di Westminster di concedere in licenza oltre 100 nuovi progetti di petrolio e gas nel Mare del Nord in Scozia. Ma l'azione in sé non riguardava il ciclismo. Siamo ovviamente a favore del ciclismo, ma siamo stati costretti ad agire perché continuano a ignorare le nostre richieste. I campionati Uci sono stati sponsorizzati da alcune società piuttosto malvagie come Shell e Ineos, quindi puoi davvero vedere come sia contaminata l'idea che il ciclismo sia buono per il pianeta e buono per l'ambiente quando ha queste società inquinanti che lo sponsorizzano. È tutto abbastanza ipocrita e questa faceva è stata l'idea alla base della protesta». Dopo un'ora, la strada è stata ripulita anche se le macchie bianche di colla sono rimaste come memoria di una domenica ridicola.

Per la cronaca: le società malvagie hanno fatto il pieno di pubblicità.

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