Roma Succeda pure quel che può. Ma i giorni del Rosatellum saranno sempre ricordati come quelli della partita all'ultimo sangue. Letteralmente. Perché in gioco c'è la sopravvivenza di forze politiche e legioni di parlamentari. Per questo non è un azzardato cominciare a stilare pagelle di vincitori e vinti.
ARBITRO MATTARELLA. VOTO: 8 =
Come la Juve, ottiene il massimo con il minimo sforzo. Qualche errore di valutazione, anche perché senza Var, non offusca il risultato. Una legge elettorale è vicina al traguardo, e chissà se l'Italia sarà governabile.
SALVINI, BINGO! VOTO: 9
Se la gara si giocasse sulla lealtà, il leader leghista dovrebbe andare a nascondersi, almeno quando passa la Meloni. Però il suo strappo, unito all'abbuffata di collegi del Nord, gli consentirebbero di incamerare, secondo gli studi di queste ore, circa 60 senatori e 120 deputati. Manco ai tempi belli di Bossi e della fantomatica Padania. Partito nazionale votato solo dai settentrionali: un capolavoro che potrebbe influenzare fortemente la coalizione di centrodestra. Al punto da costringere Forza Italia a scappar via verso l'abbraccio fatale con l'«altro Matteo».
ROSATO, BUONA LA SECONDA. VOTO: 8
Resterà nella storia come inventore di due pessime leggi che ricordano un vinello che dà il mal di testa. Però ha fatto bene a ritentarci, la fortuna aiuta i ripetenti.
BERLUSCONI, EL «SCIUR PARUN». VOTO: 8
Sarò passibile di fucilazione istantanea, ma quasi come Mattarella ricorda una squadra che vince quasi senza giocare (l'Inter?!). Non è detto si possa candidare, ma di sicuro torna a dare le carte nel centrodestra e fuori.
GENTILONI, CHE PUNTATA. VOTO: 8
Si è trovato a giocare fuori casa, con Renzi che premeva, il Quirinale che incombeva. Se l'azzardo della fiducia alla fine riesce, gli può fruttare 36 volte la posta, come sullo zero alla roulette. Si candida per gestire il dopo Rosatellum, due bis in idem.
ANGELINO IN ALTO DEI CIELI. VOTO: 7
Forse bisogna ammetterlo, stavolta ha avuto il «quid». Da una legge che lo cancellava a una che gli potrebbe dargli il gruppo sia alla Camera che al Senato. Magie sicule.
RENZI GIOCA A PERDERE. VOTO: 6 -
Sarebbe tra i vincitori. Ma, come Pirro, la vittoria su grillini e D'Alema può lasciarlo in braghe di tela. I calcoli benevoli danno al suo Pd 90 senatori e 180 deputati. Però ritrovarsi alleato solo con Alfano è come andare a cinema la domenica con la vecchia zia.
MELONI PERDE UN FRATELLO. VOTO: 4+
Ingenua pollastrella, ora si sente come messa in cassoeula dal Matteo sbagliato. Urla e strepita, ma così le farà ancora più male.
NAPOLITANO, STUDIA E «TAS». VOTO: 3,5
«Lavora e taci», era il primo slogan di Bossi. Farsi notare a tutti i costi a volte fa tornare la memoria. Non sono bei ricordi.
D'ALEMA E BERSANI, UN CIAONE. VOTO: 3%
Se la gara era tra haters, ha vinto Renzi. Col Rosatellum rischiano di portare in Parlamento un kit da sopravvivenza e devono sperare pure di non imbattersi in Pisapia.
GRILLO E I SUOI GALLI. VOTO: 2
Non è detto che potessero giocarsela meglio.
Ma l'assalto al Palazzo sarebbe rinviato a data da destinarsi, pur essendo davanti alla Lega di 10 punti nei sondaggi, col Rosatellum avrebbero circa 55 senatori e 110 deputati. Più che le scatolette di tonno da aprire, gli resterebbero le oche già spennate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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