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La chiamata prima di morire: feroce lite Grillo-Casaleggio

Grillo e il guru erano ai ferri corti prima della morte di Casaleggio. L'ultima lite: "Basta, non voglio più sentirti"

La chiamata prima di morire: feroce lite Grillo-Casaleggio

Una lite telefonica prima della morte di Gianroberto Casaleggio e la sua successiva santificazione nel Blog di Grillo. Parole dure che avrebbero incrinato di molto il rapporto tra il guru del Movimento Cinque Stelle e il suo comico leader.

Il libro sul M5S

A rivelarlo in un libro in uscita tra due mesi sono due ex dirigenti del Movimento, due persone state molto a contatto sia con Grillo che con la Casaleggio Associati e che ora denunciano la "morte" politica degli ideali grillini. Nicola Biondo, ex direttore della cominicazione grillina prima delle Europee del 2014, e Marco Canestrari, dipendente della Casaleggio Associati dal 2007, fino al 2010 è la "mente grigia" del Movimento, tanto da accompagnare Grillo nei VaffaDay e poter vantare un contatto diretto con il titolare della Associati.
Entrambi ora si godono la fuoriuscita altrove, anche se Canetrati è ancora iscritto al Movimento. "I valori e i principi del M5S sarebbero ancora attuali - scrivono - Ma sono stati traditi da vertici parlamentari che dimostrano come la scelta della classe dirigente sia stata un fallimento". Un libro che farà discutere dal titolo molto grillino: Supernova. A produrlo non sarà una casa editrice tradizionale, ma una piattaforma di rowdfunding, Produzioni dal Basso.

La lite Grillo-Casaleggio

La telefonata pochi giorni prima che il guru morisse si chiuse davvero bruscamente: "Vaffanculo! Non ti voglio più sentire", avrebbe detto Casaleggio a Grillo. Una rottura mai più risanata e non certo momentanea, ma frutto di mesi di tension dovuti alle scelte dei vertici del Movimento. Una telefonata "paradigma del nuovo assestamento strutturale che la “dirigenza” del Movimento sta perseguendo all’insaputa degli iscritti e di cui Grillo da tempo si lamenta". Il comico avrebbe anche confidato agli amici che "negli ultimi tempi Gianroberto si era come incattivito. A volte stentavo a riconoscerlo. Mi spiace sia finita cosi...".

In particolare a Grillo non è piaciuto non essere stato informato della migrazione dei contenuti online del Movimento dal Blog di Beppe Grillo al Blog a 5Stelle. Come non era al corrente della nascita della Fondazione Rousseau. "Da Genova - scrivono i due autori, riportati dalla Stampa - la cosa è stata presa male, perché in questo modo non è più il blog di Beppe il motore propulsore del Movimento. Casaleggio sceglie di guardare oltre il vecchio sodale, tutelando da una parte la sua azienda, dall’altra accontentando le richieste dei parlamentari che fanno un pressing asfissiante perché vogliono a tutti i costi un loro spazio che non sia all’ombra del blog di Grillo. E questo ovviamente al comico genovese non va giù".

I parlamentari in questione sono quelli del direttorio. Secondo Biondo e Canestrari solo Roberto Fico e Carla Ruocco rimangono fedeli ai due fondatori. Gli altri, Di Maio e Di Battista in testa, cercano in qualche modo di affrancarsi dalla figura del comico. "Non credo sia questo che la nostra gente vuole, io non mi riconosco in questa roba..", disse Grilo dopo la kermesse grillina di Imola. La vicenda Raggi a Roma ha solo acuito un'irritazione già acuta. Nel gennaio 2015 Riocco avrebbe detto: "Lui è morto, Beppe è isolato e io rimango con questi ragazzini cattivi".

La scalata di Di Maio e Davide Casaleggio

L'ultimo tassello della lotta intestina al Movimento è quello che vede protagonisti Di Maio e Davide Casaleggio. La partita si gioca su chi "ha accesso agli iscritti al blog e alla piattaforma Rousseau, può mettere le mani sul Movimento. È un database sterminato, un asset determinante per una piccola azienda di marketing digitale, e allo stesso tempo indispensabile per chi voglia guidare il Movimento". Di Maio e Casaleggio jr mettono all'angolo Grillo e "nemmeno lo informano più" di quanto hanno intenzione di fare. A fine luglio si vedono tutti a Genova per parlare della proprietà del simbolo, ma Grillo diserta ed invia un suo avvocato. Uno sgarbo. Roberto Fico confida agli amici: "Noi siamo in mezzo tra Beppe e Davide".

Molti parlamentari sono preoccupati che Grillo prima o poi ceda il simbolo al Direttorio.

Lui nega: "State tranquilli, non ci penso nemmeno", ma la kermesse grillina di Palermo che si apre sabato prossimo potrebbe essere l'ultima per il comico.

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