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"Chiamatemi sottosegretaria". La prima circolare della Boschi

Come già la Boldrini e la Raggi, anche la Boschi in fissa con il femminismo lessicale. Fa scrivere una cricolare per ordinare di essere chiamata "sottosegretaria"

"Chiamatemi sottosegretaria". La prima circolare della Boschi

Il primo atto di Maria Elena Boschi nel nuovo governo è una "boldrinata". Ieri mattina, come racconta la Verità, i vertici della presidenza del Consiglio hanno ricevuto una circolare firmata da Paolo Aquilanti, segretario generale di Palazzo Chigi in predicato di traslocare al Consiglio di Stato. Il pezzo di carta dispone che "tutti gli atti alla firma o in visione al sottosegretario di Stato dovranno essere scritti con la sotto indicata dicitura: 'la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Onorevole Maria Elena Boschi'".

"Non è che la politica finisca, domani, nessuno chiede di andare a casa, ma ci sono dei riti che in politica, secondo me, vanno rispettati. Se la Boschi non avesse fatto parte del governo, si sarebbe dato un segnalo chiaro al Paese". Le parole del deputato dem Davide Zoggia, che, ospite del programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, sintetizzano molto bene il malcontento che serpeggia nel Paese. Anche tra le file del Partito democratico sono molti quelli che hanno mal digerito la promozione di Paolo Gentiloni da ministro per le Riforme a sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il tutto dopo la tranvata al referendum e in barba alla promessa di dimissioni e di un addio alla politica nel caso in cui avesse vinto il No (guarda il video).

La Boschi non solo resta, ma lo fa alzando subito la testa. La sua prima circolare è un ordine perentorio. Ha, infatti, messo per iscritto di essere chiamata "Onorevole Sottosegretaria". Una battaglia degna del presidente della Camera Laura Boldrini e del sindaco di Roma Virginia Raggi.

Tutte in fissa con il femminismo lessicale, sembrano più preoccupate a dettare legge su come parlare e scrivere che amministrare e governare.

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