La "ciccetta" della Hunziker che divide le donne

La showgirl spacca i social: «Foto che poteva risparmiarsi». «No, è un'immagine molto tenera»

La "ciccetta" della Hunziker che divide le donne

Hashtag: evvivalaciccetta. Canta Rovazzi: «Il tuo profilo Instagram è molto interessante...». A riprova, su quello di Michelle Hunziker - therealhunzigram - è apparsa una fotografia della showgirl svizzera, quarant'anni, tre figli, splendida e perfetta come allora (cioè quando il suo fondoschiena, da un cartellone pubblicitario, lasciò l'Italia a occhi spalancati), in cui allatta la sua secondogenita e ricorda «la bella ciccetta» che spuntava dai pantaloni: il tutto per dire alle «neomamme là fuori» che in effetti in questo periodo può capitare, sempre compulsando Instagram oppure, per dire, andando banalmente in spiaggia, di incontrare donne molto molto in forma e quindi «può facilmente venire la tristezza vedendo tutte quelle ragazze in costume con taglia 38». Invece, a proposito di quei chili post parto, «non sapete quanto ne andavo fiera». E quindi, hashtag: evvivalaciccetta. Bella, oltretutto.

Ma insomma, neanche troppo. Il messaggio è bello (non quanto la ciccetta...), ma non ha riscosso il successo che probabilmente Michelle immaginava. Perché, per citare le sue stesse parole, «può facilmente venire la tristezza» a tutte quelle neomamme, o mamme non più neo, o femmine normali di varie età con figli o senza che abbiano visto la fotografia della sua «bella ciccetta»; per osservare la quale, nota una ragazza, servirebbe la lente d'ingrandimento. Il punto è tutto lì. Nel giro vita. Troppo stretto, troppo esile, troppo alieno dal concetto comune di «ciccetta». Figuriamoci bella.

Michelle descrive nel dettaglio: «Era il rimasuglio dei miei 14 chiletti messi su orgogliosamente in gravidanza. Ho partorito tre volte: Aurora 15 chili, Sole 14 e Celeste 18... alè!». La Hunziker vuole dire: non preoccupatevi, anzi, i chili in più sono da esibire, sono il trofeo delle mamme, di più, «ricordatevi che siete bellissime perché siete delle Mamme», scrive alla fine, pure con la M maiuscola, ma vale anche per le mamme ciniche con la minuscola? E per le mamme invidiose? E per le mamme grasse già da prima di essere mamme? E perfino per le mamme che sui social l'hanno insultata, perché nel caso più civile hanno trovato il messaggio positivo, ma «non coerente» con la fotografia?

Alcune si sono dette «offese», altre notano «la frustrazione» e «l'invidia» di quelle che si sentono offese, altre ironizzano («io ho preso venti chili e se vuoi ti mostro una foto di cosa sia la ciccetta»), scrivono consigli («posta una foto con la cellulite nel sedere e il tuo messaggio sarà d'aiuto») o riflessioni sociologiche («sempre la stessa storia. Donne contro donne...», «perché il massacro mediatico?»).

La «bella ciccetta» di Michelle è difficile da mandare giù: non in senso tecnico, lei ci è riuscita benissimo (in caso ne avesse bisogno), ma dalle «altre», cioè tutte. Nel mondo fuori da Instagram, della ciccetta c'è poco da andare fiere: e quando ti dicono che è bella, poi, hai davvero da preoccuparti...

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