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"Cittadini europei ingannati". Draghi spara a zero contro le Big Pharma

Duro attacco del premier italiano nel corso del Consiglio Ue. Nel mirino AstraZeneca e le altre case farmaceutiche

"Cittadini europei ingannati". Draghi spara a zero contro le Big Pharma

"I cittadini europei hanno la sensazione di essere stati ingannati da alcune case farmaceutiche, penso soprattutto ad AstraZeneca". Nel corso del Consiglio europeo, Mario Draghi, in videoconferenza, è tornato a parlare dello spinosissimo nodo vaccini. Lo stesso nodo che sta sostanzialmente dilaniando l'Europa, a secco di dosi e a rilento nella campagna vaccinale.

L'affondo di Draghi

Il premier italiano ha puntato il dito contro l'atteggiamento mostrato dalle Big Pharma. Le aziende, tra annunci di tagli nelle consegne dei vaccini e inaspettati ritardi, non sono fin qui riuscite ad onorare gli accordi stabiliti con Bruxelles. A rimetterci sono stati i Paesi membri dell'Unione europea, costretti a rivedere i propri piani di vaccinazione.

Draghi si è riferito specificatamente ad AstraZeneca in merito alla vicenda di Anagni. Ricordiamo, infatti, che sono state rinvenute 29 milioni di dosi prodotte dall'azienda anglo-svedese nello stabilimento Catalent situato nel Lazio. Perché, mentre l'Europa è alla disperata ricerca di vaccini, la casa farmaceutica in questione ha stipato quest'enorme quantitativo in una struttura italiana?

AstraZeneca ha risposto che 13 milioni di dosi sarebbero in attesa dell’esito dei controlli di qualità per essere inviati al programma Covax, il piano Oms per consegnare il vaccino anti Covid ai Paesi a basso reddito. Le rimanenti 16 milioni di dosi circa, aspetterebbero invece il controllo di qualità per essere smistati in Europa, tra marzo e aprile. La vicenda resta comunque avvolta nell'incertezza.

Intensificare produzione e stop export

Draghi, secondo quanto riferiscono fonti a Bruxelles, avrebbe quindi chiesto a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, informazioni in merito alle dosi localizzate in Olanda e in Belgio. Von der Leyen ha risposto, rassicurando il presidente del Consiglio italiano, che i vaccini prodotti all'interno dell'Unione europea saranno destinati all'Ue.

Per quanto riguarda la quantità dei vaccini, i leader Ue hanno sottolineato l'importanza di intensificare gli sforzi per produrre più dosi. "L'accelerazione della produzione, consegna e diffusione dei vaccini resta essenziale per superare la crisi", si legge nella bozza di conclusioni del vertice Ue, della quale l'Ansa ha preso visione.

Gli sforzi a tal fine "devono essere ulteriormente intensificati". Come se non bastasse, è stata sottolineata l'importanza "della trasparenza" e "dell'estensione del regime di autorizzazione all'esportazione". "Riaffermiamo che le aziende devono garantire la prevedibilità della loro produzione di vaccini e rispettare le scadenze contrattuali di consegna", hanno concluso i leader Ue.

In ogni caso, Draghi ha sostenuto la necessità di non restare inermi di fronte agli impegni non onorati da alcune case farmaceutiche e ha dato il suo "pieno sostegno" alla proposta di von der Leyen di rafforzare il meccanismo europeo sulle esportazioni di vaccini.

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