Londra Ha assistito impotente all'attentato che stava avvenendo sotto i suoi occhi dalle finestre del Parlamento dove è rimasto bloccato per più di cinque ore nel giorno dell'attacco a Westminster. Muddassar Ahmed è un musulmano come lo era l'attentatore di mercoledì scorso, ma la sua religione non l'ha certo trasformato in un uomo pieno d'odio. Quanto è accaduto l'ha colpito a tal punto che ha deciso di darsi da fare subito, nell'unico modo che gli è venuto in mente in quel momento. In un batter d'occhio ha organizzato una colletta a favore delle famiglie delle vittime dell'attentato. Una raccolta fondi fatta da parte della Comunità islamica che ha risposto con un entusiasmo senza precedenti. In un'ora erano state raccolte tremila sterline, in un giorno quasi 18mila. E i soldi continuano ad arrivare.
«Quando tutto è iniziato mi trovavo nel bel mezzo di una riunione - ha raccontato Ahmed ai giornalisti - pensavo a tutt'altro quando il telefono ha cominciato a squillare senza tregua e la gente continuava a chiamarmi. Allora mi sono avvicinato alla finestra e ho visto tutto quell'orrore, ero completamente scioccato. È qualcosa di cui senti sempre parlare, ma non ti immagini mai di dovervi assistere di persona». «Ho pensato a che cosa significa per me essere un londinese e sentirmi orgoglioso dei nostri servizi di sicurezza, di come i passanti offrivano il loro aiuto - ha spiegato l'uomo -. Ho riflettuto su che cosa significasse per me il Parlamento, un'istituzione che al di là di ogni polemica riflette come la volontà dei cittadini possa venir espressa con civiltà e dignità».
Ahmed non ha perso tempo, da dove si trovava ha lanciato una colletta chiamata Muslim United for London, dedicata a raccogliere fondi per le vittime di quel tragico evento. La risposta è stata eccezionalmente rapida e generosa a dimostrazione di quanto sia pericoloso etichettare una comunità, un'appartenenza religiosa. Ieri la cifra raggiunta era di poco meno di 18mila sterline, ma l'obiettivo è di arrivare alle 20mila oggi.
«La comunità britannica musulmana - ha fatto sapere in una nota Muslim United For London - è vicina alle vittime in questo difficile momento ed estende il suo sostegno raccogliendo fondi per l'aiuto immediato e le necessità della famiglia di Keith Palmer e delle altre vittime. Pur sapendo che nessuna cifra potrà restituire le vite perdute o far scomparire il dolore di queste famiglie, speriamo almeno di poter alleggerire il peso della tragedia che stanno affrontando in questi giorni».
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