Coronavirus

"Arancione", "Ora riaprire". Ed è scontro tra le Regioni

Bonaccini parla dopo l'incontro fra i governatori: "Nelle prossime ore le regioni presenteranno al governo una piattaforma di proposte in vista del prossimo Dpcm"

"Arancione", "Ora riaprire". Ed è scontro tra le Regioni

Si è tenuto oggi pomeriggio il vertice dei presidenti delle Regioni, che si sono confrontati in merito alle misure da adottare sul territorio per rispondere alla dichiarata emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del Covid-19. Ancora una volta i governatori hanno chiesto misure omogenee e precise in tutto lo Stivale, ma soprattutto il superamento una volta per tutte del sistema delle zone a colore.

L'obiettivo resta quello di tutelare la salute dei cittadini, senza tuttavia impedir loro di proseguire con la propria attività lavorativa così da arginare al contempo la pesantissima crisi economica in atto a livello nazionale. Una posizione che viene osteggiata soprattutto dai più catastrofisti tra gli esperti, che ritengono si debba dare maggior peso all'eventuale pericolo connesso alla diffusione delle cosiddette varianti.

Una riunione, quindi, di significativa importanza quella che si è tenuta stasera fra i governatori, dal momento che alcune proposte torneranno utili nella stesura del prossimo atteso Dpcm. E se da una parte i presidenti delle Regioni hanno chiesto all'unisono misure omogenee e modificazione del sistema a colori, sulla questione "Italia tutta zona arancione" ci sono invece stati pareri molto diversi.

È un "No" deciso, ad esempio, quello di Giovanni Toti, governatore della Liguria, mentre Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia-Giulia, ha suggerito di rivedere completamente l’elenco delle attività a rischio. Eugenio Giani, governatore della Regione Toscana, ha chiesto invece criteri più trasparenti ed oggettivi per poter valutare le varie soluzioni. Una piattaforma con tutte le proposte sarà dunque presentata al governo, che lunedì si riunirà in consiglio dei ministri per discutere delle nuove misure da adottare nel Paese. C'è grande attesa per quanto riguarda la decisione in merito agli spostamenti dei cittadini fra le regioni e la distribuzione dei vaccini.

Intervenuto al termine della riunione, Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna e della stessa Conferenza delle regioni, ha parlato di un incontro produttivo. "Lavoro comune e intesa fra tutte le Regioni che nelle prossime ore presenteranno al governo una piattaforma di proposte in vista del prossimo Dpcm, nella convinzione che occorra un deciso cambio di passo nella campagna vaccinale e per la ripresa economica. Anche per questo abbiamo chiesto al Governo un incontro urgente", ha dichiarato, come riportato da Agi. La priorità, ha spiegato Bonaccini, è proseguire con la campagna vaccinale, che attualmente sta andando a rilento. "Il problema è nell'approvvigionamento", ha precisato il governatore dell'Emilia Romagna. "Per questo chiediamo al governo di intraprendere ogni sforzo per reperire più dosi. Le regioni sono a disposizione nelle forme e nei modi utili e possibili". Quanto alle misure contenitive, Bonaccini ha spiegato che adesso è"necessaria una semplificazione con la contestuale revisione dei criteri e dei parametri di classificazione".

"Serve un respiro più lungo e un’analisi approfondita dei luoghi e delle attività anche in base ai dati di rischio già accertati. Non solo. Occorre che le misure siano conosciute con congruo anticipo e tempestività dai cittadini e dalle imprese", ha aggiunto.

Richiesti, inoltre, gli indennizzi per tutte le categorie che saranno eventualmente colpite.

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