Si è dichiarato colpevole Nikolas Cruz, il ventitrenne accusato per il massacro del 14 febbraio 2018 alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, nei pressi di Fort Lauderdale, in Florida. Un eccidio in cui persero la vita 17 persone, tra i quali 13 minorenni. Cruz ha parlato in un'udienza in tribunale alla quale hanno partecipato una decina di parenti delle vittime, e ha anche risposto a una lunga lista di domande della giudice Elizabeth Scherer volte a confermare il suo stato di salute mentale. Un processo penale determinerà se Cruz riceverà una condanna a morte o l'ergastolo senza condizionale.
La strage avvenne il giorno di San Valentino del 2018. L'allora diciannovenne Cruz si fece accompagnare da un autista Uber nella grande scuola superiore in cui lui stesso aveva studiato. Una volta arrivato, poco dopo le 14,40, Cruz iniziò a fare fuoco con il suo fucile d'assalto AR-15 calibro .223 rifornito da vari caricatori, dopo avere azionato l'allarme antincendio e aver indossato una maschera antigas . Cruz non sparò indiscriminatamente ma cercò di scegliere le sue vittime, colpendo per lo più studenti e personale scolastico che conosceva. Dopo aver lasciato per terra decine di persone, uscì dalla scuola mescolandosi tra le persone in fuga ma - identificato dalle telecamere di sicurezza della scuola - fu arrestato alle 15,40 a Coral Springs.
Cruz ha avuto un'infanzia difficile, senza genitori.
Personalità difficile, con difficoltà emotive e di apprendimento, approdò alla Stoneman Douglas High School nel 2016 e ne fu espulso. Era seguito dalla polizia a causa di alcuni post sui social nei quali aveva prefigurato il massacro.
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