Politica

Il conflitto d'interessi della candidata governatore del Pd

Super pagato. Praticamente ricco. Un caso? E nessuno si è accorto. Nemmeno l'attento Renzi, nemmeno il padre-padrone della Liguria, Burlando

Il conflitto d'interessi della candidata governatore del Pd

Super pagato. Praticamente ricco. Un caso? E nessuno si è accorto. Nemmeno l'attento Renzi, nemmeno il padre-padrone della Liguria, Burlando. Nemmeno, lei, sua moglie, se ne deve essere mai accorta.

Politicamente corretti in salsa rubra, in altre parole. Scrupoli zero, in buona sostanza. Un'altra distrazione, delle tante in cui l'amministrazione pd è incappata in questi anni? Non giungete a conclusioni affrettate, per favore. Però è un fatto che Luigi Merlo sia marito di Raffaella Paita, l'assessore un poco, come dire, distratto alla Protezione civile della Liguria, oggi in corsa per la poltrona di governatore, con tanto di imprimatur di Renzi e di Burlando. E con tanto di paura, sempre più comprensibile, di venire sconfitta da Giovanni Toti, candidato del centrodestra. Ed è un altro fatto, che Merlo sia presidente dell'Autorità portuale di Genova, la principale infrastruttura della Liguria. E però ancora, sarà sempre un caso, ma è un altro fatto, Merlo guadagna tanto. Già perché, mentre le nuvole del mugugno che vuol lasciar spazio al cambiamento qui a La Spezia, accolgono in piazza Sant'Agostino l'arrivo di Toti, ecco che in città sono in tanti a leggere e a rileggere la lista aggiornata dei redditi, relativi al 2013 e pubblicata dal dipartimento per il coordinamento amministrativo della presidenza del Consiglio dei ministri, puntualmente esposta in Prefettura.

Bene, leggendo e rileggendo ecco che si scopre che Merlo Luigi è un po' il Paperon de' Paperoni di questi luoghi e non solo di questi luoghi. Ha dichiarato al fisco 236.689 euro. E converrete con noi che non è proprio una cifra trascurabile. Vero è che l'anno precedente ne aveva dichiarati 250.635, quindi che è un po' più povero o un po' meno ricco degli anni passati, però il però resta. Restano, per esempio, le dichiarazioni roboanti di un Pd che mostra ogni volta che conviene il volto austero della rigidità etica ma quando può deraglia. Ironizza, con più che apprezzabile savoir faire , Giovanni Toti che chiede e si chiede: «Ma è questo il Pd della spending review? Raffaella Paita continua a parlare di tagli inderogabili da attuare ai tanti, troppi costi della politica. Ebbene io le suggerisco di cominciare da un costo piuttosto importante che non sta certo lontano da lei... Potrebbe essere una buona idea, magari per dare credibilità e concretezza a ciò che afferma». Come si regolerà la Paita a questo punto e su questo punto? Tornano in mente le sue prime parole quando si insediò nell'ottobre del 2010 e qualcuno, poco tempo, dopo le fece notare un presunto conflitto di interessi con l'incarico del marito: «Sì, effettivamente sono la moglie di Luigi Merlo, sapete che bello scoop!». A margine di quella sua prima riunione di giunta, il neoassessore precisò ulteriormente: «Quella del conflitto di interessi mi sembra una polemica del tutto strumentale, da parte di chi non ha evidentemente alcun argomento. La respingo al mittente tanto più che mi sembra anche una polemica dal sapore maschilista. Ricordo a tutti che prima di essere la moglie di Luigi Merlo io sono una persona che fin da giovanissima ha lavorato duramente nelle istituzioni e per le istituzioni. Ho militato tanto nel partito». Poi la promessa più curiosa: «Ho bisogno di almeno un mese di tempo per studiare la situazione. Sono scrupolosa e ogni volta voglio prima studiare in modo approfondito le cose per capirle al meglio e nel dettaglio. Non parlerò di nulla fino a quel momento».

Sono passati cinque anni da quella promessa e da quelle sue parole sul conflitto di interessi, vero o presunto, e la Paita non ha più detto nulla. Distrazione?

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