Genova, ok del governo al decreto "Emergenze". Manca nome del commissario

Il dl prevede misure per Genova dopo il crollo del ponte Morandi. Ma mancano alcune importanti questioni come il nome del commissario ad hoc e il piano per la ricostruzione

Genova, ok del governo al decreto "Emergenze". Manca nome del commissario

Il governo gialloverde ha approvato il decreto legge "Emergenze" con la formula "salvo intese". Oltre ai provvedimenti per la sicurezza delle infrastrutture e per i terremotati del Centro Italia e di Ischia, il pacchetto contiente le misure per far fronte alla drammatica tragedia del crollo di ponte Morandi, a Genova. Nel decreto, presentato questa sera dal premier Giuseppe Conte al termine del Consiglio dei ministri, mancano tuttavia il nome del commissario straordinario e il piano per la ricostruzione. Secondo Forza Italia, "A un mese dalla tragedia servivano risposte a Genova, non rinvii".

"Abbiamo lavorato oggi al consiglio dei ministri e adottato un disegno di legge sulla Concretezza delle Pubbliche Amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo; parleremo poi del decreto sulle emergenze, io e il ministro Toninelli", ha detto Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, durante la conferenza stampa. Il premier aveva promesso questa mattina l'approvazione del decreto legge durante l'inaugurazione della scuola "Tacchi Venturi" a San Severino Marche. La prima bozza vista da Public Policy prevedeva, per Genova, la revisione dei criteri per la concessione dei contributi per la ricostruzione privata, alcune misure in materia fiscale, zone economiche speciali e altre modifiche riguardanti la regolazione del traffico ma anche il sostegno alla città e all'area portuale.

Nel decreto "Emergenze", però, manca il nome del commissario ad hoc per la ricostruzione di Genova. "Chiaramente ci riserviamo di farlo con un decreto del presidente del Consiglio successivamente", ha detto Conte confermando, tuttavia, che avrà "ampi poteri". Secondo indiscrezioni, dovrebbe trattarsi del presidente della Liguria, Giovanni Toti che oggi, in diretta su Facebook, aveva detto: "Il governo vuole mettere un commissario per la ricostruzione del ponte Morandi. Non sappiamo ancora chi sarà ma abbiamo chiesto di poter scegliere quale figura sarà. Non vogliamo monopolizzare la Regione, ma abbiamo diritto da liguri e da genovesi di avere voce in capitolo".

Secondo Conte, il governo ha dedicato a "Genova particolare attenzione". "Domani torniamo a Genova ad un mese dal crollo - ha detto Conte - e non andremo a mani vuote". Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, ha invece annunciato, sempre all'interno del dl Emergenze, la nascita dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture. "Dalla logica dell'emergenza passiamo alla logica della prevenzione - ha spiegato - la nuova agenzia avrà il compito di monitorare tutte le infrastrutture nazionali e monitorarne lo stato di salute".

Fino a questo momento, il decreto non sembra però esaustivo. Mancano infatti le cifre della ricostruzione e i nomi: questioni fondamentali che rendono il provvedimento privo di garanzie. E sul fronte del nuovo ponte, non si hanno certezze su quale ruolo debba avere Autostrade per l'Italia.

Critica Forza Italia. In una nota, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi di Fi di Camera e Senato ha dichiarato: "non è una questione di galateo istituzionale, ma di merito.

Essere ricorsi alla formula pilatesca 'salvo intese' per il decreto mette a nudo ancora una volta la pavidità e l'improvvisazione dell'esecutivo. A un mese dalla tragedia servivano risposte a Genova, non rinvii".

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