Contagi e ricoveri: aumento lento ma continuo

Ieri 7.188 nuovi casi e positività al 2,83 per cento, 34 morti e 372 terapie intensive

Contagi e ricoveri: aumento lento ma continuo

Sono 7.188 i nuovi contagi registrati ieri, un numero più basso rispetto ai 7.409 del giorno precedente ma che consolida il trend in lieve crescita, dato che il sabato della precedente settimana il dato era di 6.902. La percentuale di tamponi positivi rispetto ai 254.006 effettuati è del 2,83 per cento, in calo rispetto agli ultimi giorni. Aumenta invece l'incidenza dei contagi: negli ultimi sette giorni si sono conteggiati 44.406 nuovi contagi, pari a 74,93 ogni 100mila abitanti, mentre la scorsa settimana il dato era di 68,65. La Sicilia si conferma la regione con il maggior numero di nuovi contagi, l'unica oltre i mille (1.013); nell'ultima settimana i contagi sull'isola sono stati 6.709, pari a 138,59 ogni 100mila abitanti, un dato molto superiore rispetto ai 50 che un tempo rappresentavano la prima soglia di allarme. Male anche la Sardegna, che negli ultimi sette giorni ha refertato 2.412 nuove positività, pari a 150,92 casi ogni 100mila abitanti.

I morti ieri sono stati 34, in calo rispetto ai 45 di venerdì ma comunque con un trend in aumento. Negli ultimi sette giorni se ne sono contati 204, contro i 146 dei sette giorni precedenti, con un aumento del 39,73 per cento.

Come sempre da qualche settimana il dato scrutato con maggiore attenzione è quello che riguarda gli ospedali. Ieri si sono contati 3.473 ricoverati in totale (il giorno precedente erano 3.402, una settimana fa 2.821), dei quali 3.101 in area non critica (venerdì erano 3.033 e la settimana precedente 2.533) e 372 in terapia intensiva (il giorno prima erano 369 e sette giorni prima 288). Il tasso di occupazione delle aree non critiche da parte di pazienti Covid-19 è del 5,52 per cento, con la Sicilia ormai giunta alla soglia del 15 per cento che darebbe accesso alla fascia gialla (14,96 per cento) e la Calabria ormai prossima (13,05). Seguono Basilicata (8.76), Sardegna (8,18) e Lazio (7,07). Per quanto riguarda le terapie intensive, la percentuale nazionale di occupazione è del 4,28 per cento. In questo caso la regione messa peggio è la Sardegna, che con 21 pazienti Covid gravi su 204 posti disponibili sfora, seppur di poco, la soglia del 10 per cento che è il primo livello di allarme (10,29 per cento). Preoccupano anche i numeri della Sicilia (8,629 e del Lazio (7,10).

Veniamo alle vaccinazioni. Ieri sono state somministrate 65.658 dosi, delle quali 29.304 prime, e si è toccato il totale di 73.659.563 somministrazioni, con 35.503.682 persone che hanno completato il ciclo, pari al 65,74 per cento della popolazione «over 12». Nel giro di pochi giorni dovrebbe quindi essere raggiunto l'obietto di due terzi di immunizzati.

La regione più efficiente è la Lombardia, con il 67,9 per cento di dosi disponibili utilizzate, la meno efficiente la provincia autonoma di Bolzano (86,9). Continuano a preoccupare i 3.758.900 italiani «over 50» che non hanno fatto nemmeno una dose e rischiano di essere persi alla causa per sempre o quasi.

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